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sabato 21 marzo 2015

Com'è bella la vita

Anche qui iniziano le belle giornate, il sole inizia a farsi sentire, non più solo vedere. Certo, magari per me che sono abituata ad un sole che se c'è lo percepisci, queste situazioni mi fanno ancora un po' sorridere, ma dopo mesi passati al gelo, a morire di freddo per strada anche se dovevi aspettare solo 5 minuti per il bus, sentire ora il calore sulla pelle, è una sensazione meravigliosa. Ieri poi è stato tutto un po' surreale. Esco di casa veramente in tenuta Spring, con la camicetta e il cappottino sbottonato, sciarpa leggera e senza cappello o guanti, si stava bene, zero vento, freddo nella media, sole presente. Accompagno Tim a scuola con la mamma e la piccola mascotte e mi faccio accompagnare alla fermata della metro (chiariamo, qui se dici "metro" stai dicendo "tram", sia ben chiaro). Era un bel venerdì, ero serena, felice di essermi liberata dei miei compiti da au pair un giorno prima. Questo dovrebbe essere il mio ultimo weekend con la Simo, la mia cara unica vera amica conosciuta qui, che non perderò anche se torna in Italia a frequentare l'università e dice addio all'Inghilterra e al mondo delle au pair. Avevamo cose da fare ieri mattina, ma poi sapevamo che avremmo trovato il modo per rilassarci e goderci uno dei pochi ultimi giorni ancora qui, ancora insieme.
Arrivo a Birmingham ed entro in un sogno. Il sole c'era, ripeto era persino caldo, ma dopo poco l'eclissi.. Sembrava un tardo pomeriggio estivo, perché faceva caldo, o meglio, si stava bene, ma era quasi tutto in penombra, quasi buio. E qui, tra queste strade con parchi, con i tempi sulle vie, con alberi e scoiattoli, il panorama sembrava preso non so da quale film. Un sogno. Davvero quei 5 o 7 minuti sono stati perfetti. Un regalo che ho molto apprezzato. Ero come su di un set, era giorno, ma bisognava ricreare il paesaggio che si appresta ad incontrare la luna, quindi spegni quel faretto, muovi quella luce, illumina quel punto, dissolvi quell'angolo e .. ciak! Come in un film. 
Questa città mi regala ogni giorno delle emozioni, riesce a farmi sentire sempre in un angolo di mondo speciale, unico, mi rende serena, mi fa sentire premiata. Questo per me è un periodo molto importante della mia vita, perché sono uscita dal guscio, mi sono alzata e ho provato a vedere cosa c'era dietro la porta di casa mia. Mi sono gettata in un'avventura che avrebbe dovuto solo tenermi occupata qualche mese e che invece mi ha preso e strappato dalla mia solita routine e dalle solite cose che uno crede si debbano fare arrivati "ad una certa età" e mi ha dato lenti magiche per vedere ciò che forse solo immaginavo un tempo. Magari l'eterna bambina che sogna ad occhi arte sta ancora una volta parlando per me, ma se anche così fosse sono felicissima di vedere ed apprezzare tutto questo con questi occhi.
Vivo ogni giorno sensazioni uniche che non sono in grado di poter definire a parole. Mi sveglio ogni mattina con la consapevolezza che sto costruendo qualcosa. Ho come la sensazione che quel momento, il mio momento, il punto in cui la ruota finalmente inizia a girare, sia arrivato. Riesco a captare che qualcosa sta cambiando e ho la positività di chi crede nelle cose che fa ad aiutarmi e a dirmi che sta andando tutto come deve andare e che le cose accadranno. 
Ieri sono andata a vedere la mia prima casa, quel quartiere, con le sue luci, la sua gente, i suoi odori, il suo tempio, le sue chiese, il mercato e gli autobus e la stazione della metro, mi hanno fatto sentire nel posto giusto. Mi sono sentita fortunata, aiutata, premiata. E quando ho visto il tempio Buddista, a due minuti dalla presunta "casa mia", mi sono sentita protetta. Sapevo di essere nel posto giusto al mio momento giusto. 
Il vincolo delle parole limita le emozioni e le sensazioni, ma siamo fatti anche di limiti e io volevo limitare tutto questo a poche righe scritte su questo mio diario, fedele compagno di avventura che per ora mi permette di esprimermi e rileggermi e custodirmi. So che molti di voi leggono queste pagine, interpretano queste righe, si immedesimano, ci ridono su, ridono di me, sorridono con me, mi supportano ma anche criticano, mi aiutano ma manche si aiutano e non mi importa se di me ridiate o sorridiate o quant'altro, mi interessa che chi come me per queste strade è passato, sorrida di se ricordandosi i giorni andati e chi invece spera di poter fare qualcosa per un suo domani trovi nelle mie poche righe, nella mia storia, il coraggio e la forza e la grinta per prendere carta e penna ed iniziare a scrivere la sua. 
La vita è una cosa meravigliosa, ma sta a noi renderla unica, renderla perfetta per come noi la vogliamo. Io, adesso, sono in equilibrio con me stessa e di conseguenza con il resto del mondo. E non importa se non riesco a farvi capire molte cose, conta che sappiate, che per ora, qui, la vita è veramente bella. 

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