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domenica 23 novembre 2014

Quelli della Rai li voglio sul rogo

Oggi ce l'ho con la Rai.
Ma 'sti pezzenti di merda che diamine mi significa che lo streaming vale solo se sei in Italia?! Ma con che logica io che sono in Italia anziché accendere la tv, dopo che ho pure pagato il canone, devo mettermi al pc o peggio vedere un programma dal mio melafonino? No vi prego, spiegatemi come funziona questa cosa! Certo che in Italia siamo avantissimo. Anni luce proprio. Pezzenti.
Lo sanno tutti che la domenica se ha motivo di esistere è solo perché va in onda il mio telefilm preferito e ora che sono in Uk mi sono accontentata di vedere tutte le puntate dal Mac, grazie a quei buoni e bravi ragazzi che postano ogni lunedì l'episodio che in Italia va in onda la domenica, ma stasera che sono a casa mi sono detta che potevo vederlo in diretta streaming anche io. Così metto la sveglia per le 8 pm che in Italia sono le 21 e faccio la prova (deo gratias) tramite sito per vedere se va tutto bene. Apriti sesamo. Il sito mi dice che per motivi di copyright lo streaming è garantito solo per connessioni dall'Italia. Non lo posso accettare. E quindi mi dovevo sfogare. E dovevo scrivervi di 'sti quattro pezzenti J minum, minum o come cinese cavolo si chiama lui! Quel Clemente pezzente che toglie lo streaming per noi poveri immigrati all'estero. E così se non trovo una soluzione niente diretta Rai e domani sera mi concedo il mio N.C.I.S. sul solito sito, in ritardo di 24 ore. Ma va la.
E non venitemi a dire che posso vederlo qui su Fox che in lingua madre il mio Gibs e la sua squadra speciale non posso tollerarli. Che trauma sentire le loro voci. Mi sono così affezionata alle voci doppiate che dopo 11 stagioni non posso immaginare il mio Timothy o il mio Tony con altre voci da pivelli.

A proposito di film e simili in lingua madre.. Sono stata al cinema! Che esperienza. Amo tutto del Regno Unito, adesso anche il cinema della mia città. Una multisala che sa di futuro e di pop corn, dove entri la mattina alle 11 e sembra che sia sera. Ho visto la parte 1 del terzo capitolo degli Hunger Games. Devo dire che se all'inizio ho pensato fosse solo una trovata cinematografica (perché insomma, i libri sono tre, perché dividere il capitolo finale in parti?) mi sono ricreduta. Lo è. Ma non è solo quello. Il regista si è veramente attenuto al libro, dettagli a non finire, preciso, molto molto simile al testo scritto. Certo, se non amate quel genere di film, se non avete visto gli altri due e se peggio ancora non avete nemmeno letto i libri o il libro, al cinema non andateci nemmeno perché non è certo il film dell'anno. Anche leggendo il libro il terzo capitolo a me non piacque, però che fai, hai visto i primi due, letto i libri e non vai a vedere il capitolo finale? Dovevo. E poi volevo provare l'esperienza di vedere un film in inglese e ho scelto questo che bene o male conoscendo la trama potevo anche non cogliere tutto il senso di ogni frase.
L'Odeon è meraviglioso. Tre piani di cui il 2 solo per lo staff, non ho idea di cosa ci facciano, immagino ci sia la cabina di proiezione e non la casa di Giusy come da me a Foggia =)
Entri con queste porte magiche che si aprono sempre da sole anche se non sono quelle scorrevoli, non trovi il tipico botteghino ma delle "macchinette" dove puoi "farti il biglietto da solo". Che tecnologia! Sali al primo piano e c'è il classico bar da multisala con i soliti odori/puzze, con 300 cose da mangiare e bere e le caramelle gommose etc etc. Sullo stesso piano ci sono le sale. Puoi acquistare il tuo ticket anche alla cassa stessa del bar, come ho fatto io, con quel ragazzo così gentile e carino che mi ha girato lo schermo/cassa e mi ha fatto scegliere il posto. Ovviamente posto in alto, laterale.
Entri in sala e sei un vip perché hai pagato 6£ e puoi sederti sulle poltroncine in alto che hanno la visuale migliore. Gli altri, i plebei, sono più sotto.
Venti minuti di pubblicità e trailer e poi parte il film. Per fortuna il mio stomaco mi ha dato tregua e sono rimasta in sala fino alle 13.22 che è finita la proiezione. Poi di corsa a mangiare che stavo morendo di fame. Panino al volo con il loro finto pane al sesamo e questo pollo sempre piccante e speziato con tremila salse e verdura e pomodori dipinti a mano. Era buono almeno.
E niente poi sono andata a fare la spesa per la settimana con la mia "mom" e poi Mcflurry. Che qui è tutta un'altra cosa, ovviamente. E poi a casa a registrare e montare video e ora a sclerare contro quei falliti della Rai. Bene, è giunta l'ora della mia chiamata Skype con la mia mammuzza bella e sola che mi racconterà della sua giornata in quel di Foggia.
Inizia presto anche un'altra settimana, in programma ho di recuperare le forze, andare al party nigeriano sabato sera e registrarmi domani stesso dal mio nuovo medico.

Take care!


sabato 22 novembre 2014

Questioni di peli

Io non lo so mica che problemi hanno queste inglesi che non si depilano. E ok che non avete il bidet e che mangiate a terra come cani e non sapete cosa voglia dire lavarsi i denti almeno 3 volte al giorno, ma che diamine i peli!!! Perché non avete dei veri e propri centri estetici? Perché non avete Michela che è lì per voi? Ma soprattutto, perché cacchio ve li crescete questi maledetti peli?
Donne scimmia che non si curano.
Sono esattamente 22 giorni che sono in Uk e ancora non ho trovato uno scalda cera o un rullo. Ma possibile? Esistono solo quelli Veet. Col cappero che me lo compro! Io voglio quello universale, voglio scegliere io la cera, al miele, al cocco, come piace a me. Sono i miei peli e li tratto come dico io. Ma almeno li tratto!
Qui vai da Tesco, stile Mongolfiera, un mega ipermercato, e c'è la tizia presunta estetista che ti mette in bella mostra e si prende cura delle tue mani, piedi e viso. Ma possibile che io devo entrare alla Coin e tutti devono vedere me che mi "faccio le sopracciglia"? Ebbene, sì. Qui funziona così. Paghi 5 sterline per tirare via quei 7 peli che hai di più alle sopracciglia. Idem per il labbro superiore. Io, con 5 euro, in Italia, dall'estetista professionista nel sui centro, pago sia per le sopracciglia che per il labbro superiore! E usa la cera! Non 'sto filo mezzo in bocca sua e mezzo tra le sue mani senza guanti! Ossigenare vostro dio. Sono ancora sotto shock. Roba dell'altro mondo.
Se poi volete fare le fighe, a prezzi ancora maggiori esistono le cinesine con i loro centri detti estetici, sempre con grandi vetrate vista strada, dove chiunque può farsi gli affari vostri. Ovviamente 300 centri per mani e piedi e capelli, ma ancora non ne trovo uno per i miei miseri 7 peli!!! 
Mia madre, la genia, mi ha detto che posso aspettare di tornare in Italia per andare da Michela. E certo. Tanto mica io ho cura della mia persona, io voglio diventare sciocca e cessa come queste inglesi. Ma per piacere!
Ho cercato online, su amazon la mia salvezza potrebbe arrivare direttamente a casa alla modica cifra di 30 sterline!!!! Non ci posso credere. Io, a Foggia, da Gattullo, lo stesso identico set - rullo, cera, strisce - lo pago 10 euro! 'Ste zozzose. Miserabili pure.
Alla fine ho placato la mia ira comprando da Boots delle strisce che hanno già la cera, devi solo tenerle tra le mani, scaldarle e le usi. Una vera schifezza. Ma hanno reso meno scimmia il mio labbro superiore e le mie ascelle.

Ok, lo ammetto, era solo un libero sfogo contro queste inglesi che non si curano. Perché chi mi conosce sa che quando hanno distribuito i peli io ero assente. Ne ho 71 di numero in totale sparsi ovunque e sono anche biondi, ma insomma, andava detto che queste qui non si curano e non usano la ceretta! Oh.

#Pelosedimmerda

venerdì 21 novembre 2014

Mai chiedere scusa.

Altra settimana, altro articolo. In teoria dovrei essere una di quelle che si scusa per essere stata assente e non aver aggiornato il blog e bla bla bla ma come dice il mio amato Gibs "mai scusarsi, è segno di debolezza". E poi, detto sinceramente, è il mio blog, decido io quando scrivere e cosa. Oh.
Questa settimana è volata, sono successe trecento cose e non so mai da dove partire. Perché quando ti capitano settantamila cose tutte insieme è difficile ricordarle tutte e gestirle. Sabato alla fine nella mia amata Birmingham ci sono stata eccome, fate un salto sul mio profilo Instagram così vedrete anche voi quanto è bella la mia città. Io odio il natale, lo sanno tutti, ma qui si respira un'aria diversa. Qui è tutto magico, tutto ha colori e profumi unici che ti entrano fin sotto la pelle e ti travolgono e non puoi proprio farci nulla.
Arrivo a Birmingham con il mio primo vestitino made in uk, preso da Primark a sole 3£, di cotone, manica a tre quarti, con sotto le mie calze 40 den, stivali, maglioncino, parka, codino e sorriso da ebete. C'erano 7 gradi, ma la vita comincia con 7 gradi, il paracetamolo che scorre e tanta musica e colori e profumi di festa! Adoro questa città. La gente muore ovunque, ma da qui credo che se ne vadano tutti con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Che bel posto.
In occasione del natale - ebbene si, qui in uk è già natale - c'erano una serie di stand tedeschi dove potevi provare di tutto. Alla fine mi sono chiesta se fossi in Germania o in Inghilterra. Sono passata dal tipico hot dog con salsiccia tedesca ad un bel boccale di birra al tipico hamburger con patate e salse. Che gioia. La gente qui ti sorride sempre, ti saluta, mangia e parla con te come se foste amici da sempre. Adoro questo posto e la sua gente. Amo tutto di qui, anche le luci di natale, l'alberello, la gente che indossa maglioncini con su renne dal naso rosso, babbo natale con i biscotti allo zenzero, la pista di ghiaccio e persino la pioggia fitta ma che non bagna. Io mi sono innamorata del Regno Unito. E così, innamorata e persa nel mio telefilm, me ne sono tornata a casa in tram sotto una pioggia che non annega, ma purifica.
Alla fine quella pezzente della cassiera non mi ha cambiato il regalo per mio fratello e così ho perso quei soldi e ne ho spesi altri per ricomprare lo stesso regalo, ma della giusta taglia, che spero arrivi presto a mio fratello e spero vada tutto bene.
L'amico suo, pezzente come lei, il tipo del post office che mi aveva garantito che erano aperti il sabato mattina fino all'1, mi ha fatto trovare la serranda chiusa e non so quale dio mi ha fatto incontrare un ragazzo - che forse voleva solo provarci - così disponibile che si è offerto tassista "a gratis". Mi ha portato dall'altra parte della città per spedire il mio pacco e poi mi ha anche accompagnato alla fermata del tram. Che dio lo benedica.

Il paracetamolo ha fatto il suo corso, la gola è tornata ad essere sana, ma sono immobilizzata a letto causa crampi allo stomaco. Ora, chiariamo, mangio, non sto diventando anoressica, sarà che forse mangio poco e di merda e che qui fa freddo e che i bambini stancano e altre cento cose, ma sto bene, mi riprenderò. E questo sarà un altro splendido weekend made in uk. Ragazzi, se potete, prima di morire, fatelo un salto qui a Birmingham. Perché l'Inghilterra non è Londra, perché di posti belli con gente seria e buona ce ne sono. Parola di Lari.

Take care!



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sabato 15 novembre 2014

Arriva la tachipirina..

E così arriva il primo raffreddore serio. Giovedì avevo un leggero mal di gola che ieri sera è diventato intollerabile e sono andata di Tachipirina, una dopo cena, una stamattina dopo colazione. Ma questo non mi fermerà. Secondo weekend libero e di certo non lo passerò a casa a crogiolarmi nel mio lettone matrimoniale. Dopo un'abbondante colazione e un po' di relax in camera, secondo passo sulla tabella di marcia è stato aggiornare questo blog. In lista ho fare una calda doccia, vestirmi, magari anche truccarmi ed uscire. Mi serve prendere aria, mi serve darmi del tempo, vivere una giornata senza orari, senza bambini e senza sapere cosa fare. Esco e chi vivrà vedrà. Prima cosa da fare andare a cambiare un articolo da Primark che mi hanno ingannato con la taglia, se me lo cambiano, andrò al post office e spedisco tutto in Italia, ho comprato il regalo di compleanno per il mio "fratellino" e voglio spedirlo entro oggi chissà che gli arrivi proprio il 20, giorno del suo compleanno.
"Sistemato" mio fratello, tram e direzione Birmingham! Ci sono stata martedì per scarse due ore e me ne sono innamorata. Credo sia la città più bella che abbia mai visto. Realmente tratta dai tipici film americani. Un sogno. Ho pianto da sola tra la folla martedì per quanto fossi shoccata dalla sua bellezza. Colori, musica, traffico, gente, sorrisi.. Una fiaba. Stavano allestendo la città per il natale ed era meravigliosa piena di luci, bancarelle, musica, dolci, stand, mercatini.. Davvero mi sono sentita in un telefilm. Qui ogni giorno è una scoperta, ogni giorno un'emozione, sempre più convinta che il Regno Unito sia il posto in cui vivere può sembrare un sogno. Specie se sei giovane, se ami l'inglese e se hai la testa libera da tutto. Come me, adesso. 
E non importa se oggi "sto a pezza", non importa se sono sedata dalla tachipirina, oggi si esce, oggi sono libera, questo sabato è tutto mio.
Ho montato il video con il reso della settimana ma non ho avuto tempo di pubblicarlo, quindi metterlo online oggi che in realtà sono già due settimane in paradiso non mi sembra il caso. Ne girerò un altro magari, così facciamo il reso delle prime due settimane.
Felice weekend a tutti. E ricordate: i sogni non sono fatti per stare nei cassetti. 

domenica 9 novembre 2014

Le scoperte del weekend

Essere un au pair vuol dire avere anche dei giorni liberi, in media si ha diritto ad almeno uno a settimana ed una volta al mese deve essere una domenica. Miss fortuna ha invece libero un intero lungo weekend. Io "lavoro" dal martedì al venerdì e sono libera come una farfalla dal sabato al lunedì. Come ho trascorso questo weekend? Non sono tipo da discoteche e notti brave a dirla tutta manco so più cosa voglia dire e se per caso prendo una birra a metà sono già brilla. Sto diventando na vecchia, lo so. Dopo la fantastica cena cinese fatta in soggiorno seduti a terra come gli indiani, è iniziato per me il lungo weekend. Sabato mattina avrei voluto dormire come una scannata, ma alle 7 avevo già gli occhi spalancati e sono rimasta a letto a godermi il risveglio per poi scendere e fare colazione con l'inglesissimo burro d'arachidi e i loro famosi digestive, che altro non sono che dei semplici ed economici biscotti. Finita la colazione mi sono preparata e sono scesa giù per i saluti ed avvisare che io uscivo. L'au pair riceve la sua paghetta ogni sabato e io mi aspettavo che lei mi desse i miei pounds, invece ha sconvolto le mie aspettative dandomi la sua carta di credito con tanto di pin e dicendomi che potevo andare al bancomat e prelevare pure i miei soldi. Ero sotto shock. Anche se mio fratello, tipico italiano, mi ha suggerito di prelevare tutto e tornare a casa, sono andata a prelevare solo i miei miseri 80 pounds e me ne sono andata a spasso tutta serena camminando sotto la pioggia a tre palmi da terra. Ero la bambina più felice del pianeta. 
Ho scoperto il paradisiaco Primark e non ho potuto che spendere e spandere in inutili fazzoletti da borsetta, un beauty case e altre piccolezze di cui, degni di nota, sono solo i pantaloni del pigiama e le due t-shirt mezza manica che userò per la casa, visto che qui i termosifoni sono accesi 24 ore su 24 e visto che la piccola Jessy adora strapazzarmi con le sue mani di saliva o cibo e spesso il cambio pannolino diventa un campo minato con la sua abbondante pupù everywhere. Adorabile sensazione di libertà senza la preoccupazione di spendere perché tanto quei soldi ti entreranno ancora e ancora e perché una volta tanto voglio godermeli senza l'ansia di metterli da parte per pagare l'accademia o questo o quello. Dopo lo shopping durato almeno un'ora perché mi divertivo anche solo a riempirmi gli occhi, sono stata a pranzo in un ristorante molto carino. Sensazione unica ed indescrivibile quella di entrare in un locale e sedersi a mangiare da soli. Io sto troppo bene con me stessa. Mangi senza dover controllare l'insalata tra i denti, senza dover per forza conversare, prendendoti tutto il tuo tempo, riempiendoti la bocca di cibo che tanto non devi fare bella figura e parlando al telefono in libertà che tanto l'italiano qui non lo parla nessuno. Ho mangiato come una vacca con la pioggia che imperversava e adorabile come il camino quando nevica è arrivata la chiamata della mia host mom che preoccupata per me per via del diluvio universale è diventata il mio Mosè e con la sua arCAR è passata a prendermi perché ero con le buste e perché pioveva. Come posso non adorarla? 
Siamo tornate a casa ed ho passato il resto del tempo in camera tra chiamate, computer e registrazione e montaggio video per il mio canale e poi sono scesa per la cena in famiglia (io lei e i bimbi) e per tifare Andrea Faustini. Qui il sabato si guarda Xfactor e si tifa Italia. E poi letto e conversazioni con amici su whatsapp. 
Stamattina invece ho dormito un'ora in più, alle otto ero in piedi. Colazione con due fette di pane glutenfree con Nutella e burro d'arachidi. Eh già. Nutella. Ieri siamo stati da Tesco per la spesa della settimana e mi ha comprato il mondo. Pane e pasta senza glutine, pomodori, philadelphia senza lattosio, nutella, pesto.. Tutto. Lei è così perfetta e amorevole con me! Una vera mamma. Fa di tutto per farmi stare bene e farmi sentire a casa. Sono una di famiglia per loro. Una figlia, una sorella.
Dopo la colazione loro sono andati a messa ed io ne ho approfittato per una doccia rilassante, le solite chiamate e poi ho approfittato del bel sole di oggi e me ne sono andata a New Square. Ancora Primark, ancora shopping, ancora cose inutili. Poi mi ha raggiunto lei con i bimbi e siamo stati a pranzo tutti insieme da Nando's che per me, per ora, è il top del top. Abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani e ci siamo divertiti un mondo. Si mangia bene e credo non si paghi molto per quello che offrono. Non ne ho idea perché ha pagato tutto lei. Puoi attingere tutte le bevande che vuoi quante volte vuoi. Idem per le salse o il gelato, puoi prendere ciò che vuoi quante volte vuoi una volta ordinato il tuo cibo. Meraviglioso. Credo che ci tornerò presto, così scopro a quanto ammonta il danno. Per qualità del cibo, per personale e per location ve lo straconsiglio. Davvero molto bello e poi in pieno centro.
Dopo pranzo tutti a casa, Jessy dorme, Tim balla e lei stira guardando la replica di Xfactor  mentre io sono qui con voi al pc e sto caricando un nuovo video su YouTube.
Vi aggiorno presto, take care!



sabato 8 novembre 2014

Au pair: prima settimana

Venerdì.
Il tempo vola, è passata già una settimana da quando sono qui e ancora mi sembra ieri che ero a casa a fantasticare su questa mia nuova vita. Una settimana fa ero a casa, con Peppa Pig nel lettone sotto al piumino, a chiedermi tutto e niente e oggi invece sono qui a fare il reso della settimana. Sono passati già sette giorni da quando il Regno Unito mi ha dato il benvenuto.
Il viaggio, lo sapete già, è stato uno strazio fino al decollo, tra lo stomaco che ha dato il meglio di se, l'ansia, i pianti etc.. Una volta tra le nuvole tutto era più calmo, perché in pratica ero sotto shock, confusa, non sapevo se ridere o piangere, se essere felice o triste, cento emozioni, mille sensazioni e ad oggi non so ancora come definire il tutto. Fatto sta che ormai sono qui. Sono nella mia nuova camera a scrivere di me e a farmi compagnia con il mio blog. Adesso più che mai diventa un diario, un contatto con me stessa, per scrivere ancora e ricordare e rivivere tutto. Con ordine, montiamo questo puzzle e facciamo il reso della settimana. Anche se i capitoli migliori vanno scritti dopo il weekend, credo.
Sono atterrata a Londra una soleggiata e calda mattina di Novembre, sabato 1 Novembre per l'esattezza. Una Londra che a stento ho avuto il piacere di apprezzare, arrivata col mal di testa e la stanchezza e gli occhi a pesciolino che mi uscivano fuori dalle orbite per i troppi pianti. Che poi, perché piangevo? Mica andavo in missione! Eppure di lacrime ne ho versate e parecchie pure.
La famiglia è stata calorosa da subito, mi hanno accolto come se fossi una parente ritrovata, tutti disponibili, amorevoli, hanno da subito cercato di farmi sentire a casa. Anche se eravamo ospiti nella capitale, sembrava fossimo tutti nella propria casa, padroni di tutto e al sicuro. La mia prima cena? Da subito sono entrata nel vivo delle abitudini: fast food. Siamo stati da McDonald's e ho notato quanto sia diverso dal nostro che ci fa sentire tanto americani e invece è una mezza porcata per italiani che si credono fighi. Qui i Mc sono ovunque, ogni 5 passi ne hai uno e puoi scegliere tra 300 panini diversi ed altre 300 combinazioni e paghi una miseria. Puoi mangiare tutto anche solo con scarsi due pounds. Da me, a Foggia, l'happy meal costa 4€ e posso metterci solo 4 cagate e se voglio le salse gliele deve pure pagare 25 centesimi l'una. Qui il ketchup lo erogano da rubinetti miracolosi dove puoi attingere e prendere goccia dopo goccia il nettare malefico che ti bucherà lo stomaco. Insomma, cena da McDonald's e il giorno dopo colazione con due toast. Ma non toast italiani.  A casa mia per toast intendo due fette di pan bauletto una sull'altra con dentro il formaggio, qui per toast si intende la fetta singola e sopra mi hanno spalmato il burro. Salato per giunta. E ovviamente l'immancabile tea. Qui vanno di the - tea, sorry - a tutte le ore. Lo bevi a colazione, lo bevi dopo gli spaghetti, lo bevi dopo la zuppa, appena puoi lo bevi. E lo bevi bollente che tipo se non sei preparato o ti ustioni e resti due giorni senza più sapere cosa vuol dire avere una lingua o peggio, finisci sul "trono" seduta stante.
Il viaggio verso casa mi ha fatto ammirare la bella Londra, bella sì, ma troppo troppo caotica, troppe macchine, troppo traffico, troppa gente,.. Non fa per me. Troppo turistica, non mi ha entusiasmato. Ci abbiamo messo 10 minuti solo per fare 500 metri. Assurdo.
La mia città invece, West Bromwich, è meravigliosa. Il mio quartiere mi è piaciuto subito, la casa è enorme, profuma di famiglia e la mia stanza ha il letto matrimoniale, questo mi basta per sentirmi fortunata. I bambini sono amorevoli, stiamo bene insieme e ci divertiamo tanto. Stancano devo ammetterlo, la sera sono sfinita, ma stare con loro riempie le mie giornate.
La mia sveglia suona per le 6.30 circa, ho tutto il tempo per fare le mie cose, alle 7.15 sveglio il mio piccolo ometto e lo accompagno in bagno e mentre lui "have a shower" io gli preparo la colazione e poi salgo ad asciugarlo e a mettergli la crema e aspetto che si veste da solo e scendiamo insieme per la colazione, la sua. La casa è su tre piani, al primo c'è la cucina, il bagno, il salotto; al secondo la camera dei bimbi, il nostro bagno (mio e dei bambini), la camera dei genitori con il loro bagno. Al terzo piano ci sono io, c'è la mia cameretta ed un'altra camera per gli ospiti.
Dopo la colazione il piccolo finisce di prepararsi indossando la sua uniforme per andare a scuola e di solito prendiamo il bus, due, per arrivare fino a scuola. Lui ha lezione dalle 9 alle 3.20 quindi tutto questo è il mio tempo libero ogni giorno, eccetto il mercoledì e giovedì che ho con me anche la piccola che invece è al nido il martedì e il venerdì. Dopo scuola torniamo tutti a casa col bus sempre e inizia il momento giochi e poi quello della cena. Alle 7 rientra la mamma e io sono libera di fare tutte le mie cose.
Devo abituarmi ai nuovi ritmi, devo entrare nel meccanismo, devo capire bene orari, compiti, termini, ma fino ad ora è tutto meraviglioso. Sembra di vivere in un telefilm. Stasera per cena abbiamo ordinato cinese. Da me, se hai voglia di mangiare cinese, o alzi il culo e vai al "ristorante" o alzi lo stesso il popò e passi comunque al ristorante per prendere da asporto. Qui invece prendi il telefono, chiami, ordini, dai il numero della tua carta di credito e ti arriva scarso dopo un'ora tutto il cibo caldo a casa.
Sempre più convinta che tutto questo sia un telefilm. Dove fai la doccia la mattina e non conosci il bidè, dove bevi il tea ad ogni ora, mangi toast e non conosci il caldo perché la media è di 10 gradi ogni giorno. In una settimana ancora non mi abituo a nulla e tutto sembra ancora perfetto e troppo nuovo. Lavoro dal martedì al venerdì, quindi è appena cominciato il mio lungo weekend!
Vi aggiorno presto, sicuramente con un video sul mio canale, così vedete quanto è fantastico questo posto.

Take Care!






Il mio canale

martedì 4 novembre 2014

Post di libero sfogo

Sono cambiate così tante cose in queste ultime settimane che per questo post cambia anche il font! Tocca all'helvetica oggi. Non so da dove partire per aggiornarvi perché non scherzo quando dico che davvero qui sembra essere cambiato proprio tutto! 
Grande novità, ho un pc nuovo, anzi, adesso che sono un grafico a tutti gli effetti con tanto di lode ho un Mac. Ed è fighissimo perché posso comandare il mondo ora, con un click. Posso mandare messaggi, salvare foto che lui monta in video spaziali con tanto di base musicale annessa e poi.. vedo ciò che stampo! Magnifico. Ma sorvoliamo su queste cose, che interessano a pochi, alla fine a laurearmi mi sono laureata, senza nemmeno realizzarlo, oltretutto. Dal 27 in poi della mia vita non si è capito più nulla. Ancora oggi sono sconvolta. Una laurea meravigliosa, non per la seduta che non ha avuto niente di speciale, ma per le persone che mi hanno fatto sentire così importante. Amici che erano lì a farsi due pa**e quadrate dalle 9 di mattina, spumante a destra e sinistra, regali, sorrisi, abbracci, sorprese.. Sono stata sotto shock per giorni fino a quando una mattina non mi sono svegliata e mi sono ritrovata in macchina verso Napoli per poi salire su un aereo e ritrovarmi nella caotica e trafficata Londra. Ebbene si, il mio "bye bye Italy" è arrivato all'improvviso. 
Era una calda e soleggiata mattina di Novembre ed erano le 6.30 del mattino, quando mi sono ritrovata in una piccola macchina piena di tappi di plastica con sopra due valigie da 31kg totali. Il sole metteva di buon umore e la stanchezza era totalmente andata. Sembrava tutto procedere per il meglio, così mi sono concessa un Tronky e un po' d'acqua e all'improvviso.. Fulmini e saette. Ma non in cielo. Nel mio stomaco. Così mentre Zeus se la prendeva con il mio piccolo pancino io ho dovuto fare tappa in tutti gli autogrill che trovate sull'autostrada da Foggia a Napoli. Grazie zio Sarni per aver messo i bagni gratuiti nei tuoi autogrill. Perché mi hai salvato. 
Arrivo in aeroporto tra gambe che tremano, con 7 chili in meno (ceduto tutto a zio Sarni) e con lo stomaco annodato. Nemmeno il tempo di riprendermi che inizio a realizzare che io sto andando via e allora partono le cascate del Niagara. Pianti come se dovessi dar da bere al mondo con le mie lacrime. Ho pianto così tanto che l'ultimo pacco di fazzoletti che mi restava l'ho finito così: asciugandomi le lacrime. Saluti strazianti che mi hanno davvero tolto l'ansia ma lasciato una tristezza immonda. 
Resto sola, mi dirigo verso il mio gate lasciando una scia di lacrime sul pavimento stile Pollicino con la gente che si commuoveva solo a guardarmi, arrivo al mio gate passando per i controlli dei carabinieri (signori miei, andare a Londra non è come andare a Milano o a Parigi). Il carabiniere mi guarda e fa "vai a Londra?" con il tipico accento napoletano e io in lacrime scuoto solo la testa per dirgli sì, mi fissa, guarda il mio passaporto, lo chiude, me lo porge e mi scruta "ma sei italiana?" e sempre tra le lacrime altro segno con la testa e mi lascia passare. Arrivo in aereo, mi sistemo al mio posto, prendo fiato e mi faccio coraggio. Stavo per iniziare a piangere di nuovo quando decolliamo e spuntano come funghi dei televisori in tutto l'aereo. Magnifico. Abbiamo seguito tutta la tratta. Cosa c'era sopra di noi, cosa a destra, cosa a sinistra, cosa sotto, la temperatura, i chilometri, vedevamo la cartina con su segnata la distanza etc etc etc. Viaggio in compagnia di una coppia di signori, napoletani ovviamente, che per tutto il tempo non ha fatto altro che ripetermi di quanto sta bene Francesca (che loro chiamano Francescka dove dovreste leggere "sc" come il suono per dire sciare) la loro figlia, ad Oxford e di quanto cibo avessero in valigia. E parlando di cibo straconsiglio il volo con Meridiana che incluso nel prezzo ti fa anche mangiare e bere! Panino più torta di mele più bibita più te o caffè. 
Atterro a Londra che tutti mi hanno detto essere uggiosa e fredda e c'era un sole che dalle mie parti si dice spacchi il culo ai passarelli. Ebbene sì, faceva caldo. A Londra il primo Novembre c'era il sole e faceva caldo. La città non mi conquista minimamente, arrivo col mal di testa e tutto quel traffico mi ha solo provocato la nausea. Pessima impressione cara la mia Londra. Non mi hai conquistato. Invece la famiglia ha fatto subito breccia nel mio cuore e il giorno dopo, lasciata Londra e arrivati nella nostra meravigliosa città mi sono sentita subito a casa. Famiglia meravigliosa, casa enorme e profumata, la mia stanza è spaziosa, sto bene, vivo senza bidè, mangio meno e poco sano, non so più cosa voglia dire bere l'acqua perché qui vado di succhi e di bibite, i bambini mi adorano, stamattina ho visto uno scoiattolo, non è vero che i neri puzzano, non è vero che in Inghilterra piove sempre, è vero che lasciano la porta di casa aperta ed è vero che bevono il te 300 volte al giorno. Smentisco che gli inglesi sono antipatici, sono cordiali ed educati, adoro il silenzio della città, enorme ma calma, con la gente che non corre, con i clacson che non suonano mai, con tutti che sorridono e mi dicono "hallo" e poi apprezzo il loro terribile freddo, oggi la massima è stata 7 gradi. 
Signori miei, mi sono innamorata. Vivo in un telefilm. 
Post lunghissimo, ma meritavate di essere tutti aggiornati. Presto scenderò nei dettagli. 

Take care!