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domenica 12 ottobre 2014

Incontri

08.03
Mi sveglio, faccio colazione con calma, è sabato mattina, sta per iniziare un lungo weekend. Accendo il pc, controllo le mail e trovo la svolta alla mia giornata: devo prendere e partire. Stampo e rilego dei "documenti" fondamentali, mi preparo alla meno peggio, scendo, vado in stazione e prendo il primo treno utile per spostarmi a Bari. Pare debba incontrare una persona. Salgo sul treno, prendo posto in un vagone solitario, ci sono solo io, adoro la mia solitudine. Prendo carta e penna e inizio a fare la cosa che più amo: scrivere. Parlo di me, di cosa mi sta capitando, emozioni, sensazioni.. Sale un altro passeggero. Un ragazzo di colore. Il vagone si riempie presto del tipico odore della sua pelle, cambio posto perchè il treno parte e io sono seduta nel verso sbagliato, il ragazzo si alza, mi sorride, si presenta e mi chiede se posso parlare con lui. Conversazione tutta in inglese. Avverto il disagio di un ragazzo solo in un paese che non è suo, con una lingua che non sa e con l'inglese che qui al sud pochi parlano. Iniziamo a conversare, parliamo di Dio, di religione, di alimentazione, mi parla di lui e della sua storia. Sono affascinata da come sia facile aprirsi e raccontarsi così tanto con chi non si conosce. E poi mi diverte parlare in inglese, adoro questa lingua. In 15 minuti so tutto di lui. Prima fermata. Sale un ragazzo e si siede con noi, interviene a tratti nella conversazione e ringrazierò per sempre il suo arrivo. Il ragazzo di colore che tanto sembrava interessante e che credevo avesse solo voglia di scambiare due chiacchiere con qualcuno che non fosse il solito immigrato del villaggio in cui vive, si trasforma in uno stalker livello 6 su 10. In Italia vive da 5 mesi e non ha ancora i documenti, però ha due cellulari di ultima generazione e un account Facebook e vuole a tutti costi il mio contatto. Dopo avergli fatto capire che non sono su Facebook passa a chiedermi il numero di telefono e al mio rifiuto mi invita a dargli il contatto Skype, inutile dirgli che non ho piacere, che sono fidanzata e che non mi interessa mantenere i rapporti con uno sconosciuto. Lui insiste per restare in contatto e passa a chiedermi la via di casa, vuole conoscermi e io sono tentata di mozzargli il pisello e dirgli che potrebbe ragionare con il cervello ed essere meno pressante, ma cerco invece le parole più dolci per fargli capire che sta esagerando. Così passa a chiedermi se può farmi una foto e questa storia continua fino a quando per fortuna non scende. L'altro ragazzo ed io siamo sollevati, perchè si stava creando una spiacevole situazione e per fortuna entrambi eravamo educati altrimenti per lui le cose non sarebbero certo finite con un sorriso ed un buona fortuna. Il mio viaggio continua con l'altro ragazzo che scende con me due fermate dopo, a Bari. Lui ci sta andando per l'incontro con i membri del club del libro. Così scopro questa cosa meravigliosa. Una volta al mese ci si incontra per discutere del libro che si è scelto per quel mese. Ottobre era il mese del Grande Gatsby e ieri si sono visti per discutere di tale libro. Che cosa meravigliosa. Una conversazione interessante con lui fatta non di Facebook e numeri di telefono ma di cinema, libri, cultura, disagi e passioni. Arrivo a Bari convinta di incontrare questa persona darle ciò che dovevo e tornare a casa. E invece non sono stata io quella a dare. Io sono andata lì con un cesto vuoto e sono tornata con tantissimi frutti. Ho conosciuto una persona meravigliosa, che si è aperta a me, che mi ha permesso di conoscerla, che mi ha dedicato il suo tempo, le sue storie, i sui racconti, che mi ha riempito di consigli, che mi ha motivato. Un incontro che porterò sempre nel cuore. Davvero. Ne sono uscita quasi sconvolta per quanta energia ci siamo scambiate. Una donna meravigliosa che si è rapportata a me come se fossimo amiche da sempre. Lei è stata la meraviglia del mio fine settimana. Ora tra le sue mani i miei pensieri e le mie parole e riflessioni nero su bianco, ma sono io che ho con me, incise indelebilmente, tutte le sue paure, ansie, emozioni, sensazioni che fanno di lei la donna meravigliosa che è diventata. Ho ripreso lo stesso treno dell'andata, fatto questa volta di ragazzini, di gente, di musicisti e caos. Sono arrivata a Foggia stremata, ma colma di conoscenze. Era ciò di cui avevo bisogno. Questo è stato il mio sabato. La scoperta di un nuovo mondo. Ed oggi? Oggi chissà cosa mi attende. 

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