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domenica 28 dicembre 2014

Birmingham I miss u

Questa Londra porta male. Gli dei dell'Olimpo hanno deciso che tra me e questa città non s'adda fare. Non c'è feeling. Ieri ero super felice di uscire finalmente, andare in zona uno, incontrare due povere au pair come me che sono qui a Londra e fare un felice e allegro giro spensierato da allegra turista in felice compagnia. I trasporti qui a Londra funzionano benissimo. Vedrai, devi prendere più mezzi ma sarà tutto semplice, non puoi perderti. Prendere la metro qui è semplicissimo, dicevano. Vedrai, sarà un gioco da ragazzi. Il piffero. Esco di casa, dicevano facesse freddo, ma questi poveri miseri londinesi non conoscono il vero freddo dell'est, il freddo che solo noi a Birmingham possiamo avere. Esco di casa stile omino della Michelin per deridermi da sola in quanto non faceva affatto freddo o almeno, non quel freddo a cui purtroppo ho dovuto abituarmi da due mesi a questa parte. Direzione fermata del bus. Uno ogni dieci minuti, tutto regolare, come da noi. Se non fosse che nel Midland se non hai la carta trasporti puoi serenamente e tranquillamente e senza problemi fare il biglietto a bordo, che stiamo parlando di un bus o di un tram, fa lo stesso. Qui no. Devi avere la carta per i trasporti con dentro i soldoni se vuoi circolare, se no ti attacchi. E così la famiglia del Mulino nero - per ovvi motivi non è bianco - mi ha dato la tessera con appena i soldi per il bus. Salgo e prendo posto. Scendo alla fermata della mia metro. Tutto sembrava sereno. Prendo da Morden la linea nera, chiedo informazioni all'allegro operaio del punto informazioni della metro stessa che mi dice di stare sulla linea 2 per poter andare dove devo andare. Mi fido di lui. Pessimo errore. La metro fa tutt'altro giro e così cambio la linea nera con la marrone per poi prendere la rossa e finalmente arrivare persino puntuale in zona uno al punto d'incontro con le altre due ragazze. Esco dalla metro e ... Sono tutti italiani. E quando dico tutti, intendo proprio tutti. Quindi no, non è una leggenda metropolitana, a Londra troverete gli italiani. Dopo due mesi in cui solo su Skype sentivo la mia lingua, adesso sono circondata. Raggiungo le altre ragazze e andiamo allegramente a pranzo, è mezzogiorno passato ormai, anche se tutte siamo uscite di casa per incontrarci alle dieci e mezza, fate un po' voi. Pizza italiana presa dai Fratelli la Bufala, pagata troppo come pagate troppo anche le birre, ma siamo a Londra, siamo in vacanza, siamo felici e lo facciamo. Shopping in negozi superaffollati - da italiani, ovviamente - con gente che ha trecento buste strapiene di cose e poi mi vengono a parlare di crisi. Felici per il Boxing day anche noi compriamo, io sono al settimo se non ottavo o nono cielo: ho finalmente comprato le Dr Martines! Mi commuovo solo a pensarci. Pagate pochissimo, vi presenterò le mie bambine quanto prima. Giro turistico in cui non vediamo nulla perché inizia a fare freddo e io ho la nausea per la troppa gente che c'è, non riesci a fare un passo, tutti che ti urtano, ovviamente sono tutti turisti, tutti che vanno di corsa che nemmeno ti chiedono scusa nonostante stavano lì per amputarti un braccio con le loro trecento buste. Voglio solo scappare. Così tra una chiacchiera e l'altra e un menu al Burger King (fighissimo che ti danno il bicchiere e puoi andare a riempirtelo tu con quello che vuoi, anche 800 volte) si fanno le nove e ci salutiamo e prego in aramaico che la metro mi riporti a casa presto. Arriva dopo 10 minuti, questa volta non chiedo informazioni, faccio da me, un solo cambio e sono in zona mia, zona 4, sono a Morden. Aspetto il bus e sono ormai le dieci e mezza e il bus arriva alle undici meno dieci, io sono un polaretto, salgo che tremo e ho le mani e le gambe immobilizzate, mi siedo e .. si spengono le luci. Credevo fosse un bus relax che ti da il servizio pennichela e invece l'autista ci invita a scendere perché il mezzo è rotto. Che città di merda. Altri venti minuti e prendo il successivo e col piffero che ripasso la tessera per farmi scalare altri soldi. Arrivo a casa che è mezzanotte ormai, sono stanca morta ma la mia Jessy mi attende sveglia, vuole parlare, vedere le mie nuove scarpe e poi arriva la tragedia.. il mio piccolo ometto non sta bene, finisce in ospedale, io resto a casa con la piccola che tra le mie braccia divora un sonno profondo dall'una e mezza di sera a stamattina alle dieci e mezza. Il mio ometto sta bene, domani torna a casa e continueremo la nostra allegra settimana in questa città che non vedo l'ora di salutare.


Riportatemi a casa!

venerdì 26 dicembre 2014

Thank's God

Questa è la prima volta che non so davvero da dove cominciare, non so da dove partire e se davvero c'è un inizio. Il mio problema, fin dal liceo o forse dalle medie, sono sempre stati i finali. Ho avuto un pessimo rapporto con i finali, non sapevo mai come chiudere e scrivevo scrivevo .. ma oggi il mio problema sono gli inizi: cosa vi dico? Da dove parto?
Facciamo che è Natale, anzi, è stato Natale. Questo mio primo Natale all'estero, senza famiglia, in un'altra città, in un altro paese, un natale magico, spettacolare, che sa di festa per davvero, che sa di meraviglia e che mi ha fatto sentire così a casa, così fortunata, che non so se davvero ci sia Qualcuno da dover ringraziare per tutto questo. Forse me lo sono proprio meritato, forse sono solo stata fortunata, forse un domani pagherò un conto troppo salato per tutto questo, ma oggi è festa, sono iniziate le vacanze, adesso è tempo per le holiday.
Siamo arrivati nella City ieri sera, appena il tempo di capire che ero a Londra ed ero in vacanza anche io. Cacchio. Sono in vacanza! Non potete capire il senso del natale se non siete free come lo sono io ora. Io che non ho mai amato il natale, troppo rosso, troppo perbenismo, finti sorrisi, finti parenti e finti regali! E poi, da tre anni a questa parte, per me il natale era un giorno come gli altri, sempre chiusa in multisala a lavorare, il 24 come il 25 e come "tutti i giorni dell'anno" come recitava la segreteria di accoglienza. Ma ora sono qui, dove la gente va in giro con cappelli a forma di tacchino, dove se non indossi il christmas jumper ti senti fuori luogo, sono qui dove ogni casa ha trecento luci accese, dove la gente è serena e calma con la sua cioccolata calda in mano, dove i bimbi aspettano Santa e dove Santa arriva per davvero, in ogni angolo della strada, con luci, regali e tanti sorrisi.
Appena messo piede nella nuova casa - siamo ospiti del fratello di Abi, la mia host mom - ho apprezzato che ci fossero le scale, perché ho temuto di finire in un buco di casa con troppe persone, invece sapere che c'erano due piani mi ha dato speranza. Certo, non è enorme come la nostra reggia a West Brom, ma era perfetta. Vedere che in cucina questi hanno il tavolo e lo usano pure mi ha quasi fatto scendere la lacrimuccia. Notare che la moquette non regna sovrana e che hanno un giardino enorme con tanto di albero con l'altalena, mi ha fatto quasi invidiare la loro au pair, che ora è in Spagna a casa sua con la famiglia per queste vacanze di Natale. Cena nigeriana con spicy rice, che ormai per me non è più tanto spicy, la schweppes ginger ale e poi subito a letto che ero stanca morta e i bambini erano diventati 4 e facevano troppa confusione per me. Saliamo al piano di sopra e sono euforica nel sapere che io avrò la camera della loro au pair, privacy al primo posto. Felice di avere il mio spazio e la mia camera entro in quella che credevo fosse la ciliegina sulla torta e invece è nato così il mio nuovo proverbio: l'erba del vicino a volte è più verde della tua solo perché ritoccata a photoshop. Se togli via quel timbro clone - battuta per grafici- ti renderai conto che la tua erba alle volte è proprio la migliore sul mercato - battuta per tossici, forse - e la mia lo era.
Non importa se abbiamo il tavolo in cucina ma lo usano per altro e mangiamo a terra come i cani. Non fa nulla se abbiamo la moquette che nessuno pulisce e che pullula di germi e batteri che se girano da noi il prossimo spot dell'Amuchina ci mandano i nas. Poco conta se non abbiamo la lavastoviglie e il nostro giardino non ha l'albero con l'altalena e nemmeno mi importa se a casa i vestiti li asciugano appesi alle porte, io lì vivo in una cacchio di reggia a tre piani, con i riscaldamenti sempre a palla che mi fanno sudare anche se vivo a mezze maniche e poi, signori miei, io, a casa mia, qui in Uk, ho una camera enorme con tanto di letto matrimoniale! Questa povera crista spagnola vivrà pure a Londra in una famiglia più "normale" della mia, ma ha una camera che è un tugurio. Fredda, con un misero letto che io ci entro solo perché sono nana, a stento ha lo spazio per muoversi perché di fronte al letto c'è un mobile con i cassetti, non ha spazio! Non riesco nemmeno a farvi una foto perché la stanza è così piccola che se stendo le mani per tenere il cellulare in mano non ci entro più. Lì ho capito che cacchio, la mia famiglia è la migliore che un'au pair viziata possa desiderare, con la sua casa e la mia stanza enorme. Eccetto questo dettaglio, ho preso sonno al volo sotto al mega piumone che ringrazio Iddio ci sia perché la stanza è fredda e il mio termosifone doesn't working!
Salto tutti i dettagli perché potrei scrivere per ore, ma i post troppo lunghi con me corrono il rischio di diventare capitoli, quindi concludiamo al volo dicendo che stamattina mi sveglio senza sveglia e scendo in cucina. Magia. Sono sempre nel mio telefilm preferito. Stanno tutti aspettando il momento colazione di natale. C'era un odore buonissimo e anche se volevo ginseng e cornetto, ho amato la mia prima English breakfast come una bambina che scarta la sua bambola del cuore la notte di natale. Mi aspettava una tavola imbandita degna del miglior hotel cinque stelle: salsicce, bacon, fagioli, toast, fish, burro, tea, succhi,... Ancora mi commuovo se ci penso.
Dopo l'abbondate colazione, doccia time e poi si va tutti a casa della sorella. Lì ci aspettano i regali, altro infinito ed ottimo cibo, musica, risate, giochi.. Il natale più bello di questi ultimi anni. Sono stanca morta ma dovevo dirvi che sono stata molto fortunata e come "va di moda" da queste parti, la mia frase conclusiva è senza dubbio una sola: thank's God. E non importa se il mio è un dio nero e nigeriano, finchè mi regala tutto questo, grazie.


Non lamentatevi del finale, non fanno per me, avrei potuto scrivere per ore.


Buon Natale, anche se non sarà mai figo quanto il mio.

martedì 16 dicembre 2014

This is the life

Questa è una di quelle giornate che entrerà nella memoria, la mia.
Compleanno del mio piccolo eroe, la giornata parte all'insegna dell'eccitazione, siamo tutti gasati e felici per il nostro piccolo ometto che oggi compie 7 anni. Inutile dire che tutto parte da tempo, il conto alla rovescia, la lista dei regali, ieri sera il conto delle ore,.. Stamattina si sveglia con gli occhi strapazzati come se stesse sotto effetto di qualche droga potente, era uno spasso. Si lava e si veste in un tempo che nemmeno il migliore dei supereroi riuscirebbe a battere. Scendiamo tutti insieme al piano di sotto ed in salotto ad aspettarlo ci sono in fila tutti i suoi regali. Sette, come gli anni che compie. Lui li aspettava, crede anche di sapere cosa ci sia dentro, ma la sorpresa arriva presto, in cucina c'è una piccola torta ad aspettarlo, con i suoi eroi, i Power Rangers. Mentre in Italia la moda di questi ranger che combattono contro mostri e alieni è passata quando io ero ancora una piccola pulce, qui sono gli eroi del momento e Timothy li ha nel cuore. Vederlo commuoversi per una semplice torta, mi ha aperto il cuore. Questo piccolo bimbo ha una sensibilità enorme. È un gran signore, il mio bambino, un vero uomo. Torta, regali, candeline, cards, foto e via. Lui si eccita ad ogni regalo e scoppia di gioia nel vedere finalmente tra le sue mani tutto quello che desiderava. Manca solo la macchina, ne voleva una vera, io so già che è in garage ad attenderlo per natale, ma lui, poverello, non lo sa, ed è rimasto un po' di merda, ma avere tutto e dico e sottolineo TUTTO dei Power Rangers lo rende il bambino più felice dell'intero universo. Finito il momento festa, la mamma al lavoro, lui fa colazione e mettiamo su l'uniforme per andare a scuola con tanto di spillette, oggi lui è un Birthday boy. Va a scuola con il papà tutto contento e felice, con la sua busta di dolciumi per gli amichetti e le spille sul petto che sfoggia come fossero gradi di un'uniforme. Lo adoro. Il mondo, quando hai sette anni, è perfetto. Gira tutto nel verso giusto, ogni cosa è al posto suo, tutto è meraviglioso e tu sei felice per davvero, anche se fuori ci sono 3 gradi, stai andando a scuola e non hai avuto la macchina che volevi. Non vi dico ad 11 mesi invece quanto è perfetta la vita. Jessy è la bambina più felice di essere al mondo che abbia mai visto. Una gioia vivente. E se passi tanto tempo con lei, capisci che la vita è veramente un dono meraviglioso, i suoi sorrisi sono così preziosi che ti sentirai esplodere il cuore, la sua vocina che farfuglia suoni e pernacchie sarà per te la melodia più dolce e soave del mondo. I suoi abbracci e morsi e graffi saranno il più grande gesto d'amore e il suo cercarti con lo sguardo, volerti accanto quando si sveglia, pretendere di posare la sua testa sul tuo petto per prendere sonno saranno per te il miglior regalo che la vita potesse farti, perché ragazzi, Jessy è la vita. I bambini sono il motore di questo mondo, sono amore puro, sono un dono così prezioso che dovremmo cercare di proteggere e tutelare perché loro sanno davvero tutto. Sanno come essere felici con poco e come renderti felice con anche meno. Loro sono la vita vera, la verità, l'amore, la calma, sono casa. Io amo i miei bambini, amo ogni secondo trascorso con loro e ringrazierò sempre me stessa per aver avuto il coraggio di mollare tutto e salire qui a fare l'au pair. Volevo andare via per cento altri motivi e senza averne uno ora ne ho due per restare dove sono, almeno per i prossimi mesi.

Grazie a Te che hai reso tutto così speciale, grazie per la strada che mi hai lasciato percorrere e grazie per avermi fatto comprendere ed apprezzare tutto questo.

domenica 14 dicembre 2014

Kfc oggi sei arrivato a casa!

Non so se vi sia mai capitato di voler così tanto una cosa da fare in modo, anche solo con la forza del pensiero, che accada. Bene, a me oggi è successo esattamente questo.
Mi sveglio dal lontano mondo dei sogni e stavo una pezza, raffreddata peggio di ieri, mal di gola che si è alleggerito, ma ero stanca e spossata nonostante le quasi nove ore di sonno da coma. Ero tristissima perché cacchio dopo una settimana il weekend lo aspetti con ansia e io avevo una voglia pazzesca di uscire e andare in esplorazione senza meta e senza tempo e quindi me la sono davvero presa di non poter fare un bel nulla, oggi come ieri. Ma il karma era con me. Il tempo oggi non era dei migliori, freddo cane e vento micidiale. Così mi sono detta che non era il caso di fare la bambina capricciosa, meglio una domenica in casa che uscire e rischiare di peggiorare la mia situazione.
Scendo a fare colazione poco dopo che la famiglia è andata via per andare a messa, tutti tranne la nullità, ovviamente. Adoravo i weekend perché era sempre fuori da qualche parte, ma questa settimana ha deciso di fare la persona per bene ed è rimasto in casa. Isolato come sempre, chiuso in camera sua tipo nerd vicino ad un televisore o ad un cellulare, scende solo per mangiare e non si degna mai di spendere due parole carine per quel tesoro di moglie e quei due gioielli di figli che si ritrova. Ma torniamo alla colazione. Ero una pezza, non so chi muovesse i fili della marionetta che ero stamattina, ma dovevo assumere il paracetamolo, quindi dovevo mangiare. Colazione dolce ed abbondante, medicine e letto. Vita da larva. Sono stata in camera mia tutto il tempo, a godermi il lettone, la calma, mia mamma su Skype e il mio computer. L'unica cosa che mi faceva stare ancora un po' giù era il non poter uscire. Avevo voglia di andare a mangiare qualche schifezza e volevo provare il kfc della mia città. Mi sono detta che se fossi stata meglio sarei uscita almeno per andare a mangiare. Ma arriva la manna dal cielo. La chiamata divina.
Messa finita loro stanno andando al kfc e mi ha chiesto se avevo voglia di provarlo. No ma dico io, ma chi ti manda? Grazie Zeus. Grazie a tutto l'Olimpo! Ho avuto il mio bel kfc direttamente a casa, seduta comoda e al caldo in salotto con lei e i miei bambini adorabili. Solo vederli e stare con loro, mi ha fatto riprendere. Stavo proprio bene! Loro sono casa, sono la mia nuova famiglia, sono la mia cura. Jessy ovviamente non mi ha dato tregua, perché come mi ha visto voleva stare in braccio a me e darmi i bacetti e cantare e ridere e finire le mie patatine. La mia piccola ingorda. Amo questo posto, questa casa che sa così tanto di famiglia, questi bambini che stanno entrando così tanto nel mio cuore che andare via sarà davvero dura.
Oggi ne abbiamo parlato con la mamma, sappiamo entrambe che tutto questo un giorno dovrà finire e sarà dura e staremo male, perché ci mancherà ogni momento che stiamo vivendo insieme. Ma, così è la vita...

sabato 13 dicembre 2014

La ragazza fortunata

È sabato mattina e c'è un sole meraviglioso. Sono raffreddata e ho persino il mal di gola, ma oggi nulla potrà fermarmi. Finalmente i miei due giorni liberi sono arrivati, finalmente il mio weekend! Questo sole mette allegria, mi sono svegliata con la gioia nel cuore e tanta voglia di uscire e prendere aria finalmente, chiusa in casa da mercoledì. Sono stata poco bene e per fortuna il padrenullità ha accompagnato Tim a scuola ed è andato persino a riprenderlo nei due giorni in cui la piccola Jessy è stata con me, ringrazio qualsiasi dio dell'Olimpo che gli abbia permesso di essere così umano e disponibile. 
Sono sopravvissuta al venerdì nero, vissuto in casa per 16 ore con le mie piccole pesti. La piccola è stata amorevole quasi tutto il giorno o meglio, è stata perfetta tutta la mattinata, ha dormito, giocato, cantato ed era così calma e serena che mi ha persino permesso di girare, montare e postare un nuovo video sul mio canale. Ha seguito tutto, in silenzio e stregata. La amo. Mi guardava mentre mi riprendevo e mostravo in camera i miei prodotti, ha aspettato che finissi per saltarmi in braccio e ha seguito tutto il montaggio al pc e la pubblicazione. La mia grafica provetta! Siamo state bene fino a quando non è rientrato il piccolo Timothy a casa. Dalle tre e mezza in poi è partito il conto alla rovescia. Causa dentini che stanno nascendo è diventata insostenibile. Piangeva, voleva stare in braccio, voleva mangiare ma anche dormire e giocare e non sapevo più come gestirla. Il piccolo Timothy che si stressava con me e quella nullità del padre svaccato sul divano a non muovere un dito, tra la bimba che piangeva, io che mi dividevo tra lei, il bimbo e la cucina e lui fermo e rilassato tra pc e cellulare. Lo detesto. Per fortuna poi Jessy si è calmata e ci ha concesso la sublime cena con spaghetti, panna e salmone. Ovviamente lei che non lascia nulla dopo il suo latte ha voluto anche tutto il salmone che era nel mio piatto. La mia vacchetta. Un giorno di questi me la ritrovo obesa! Il padrenullità finalmente per noi è uscito di casa e ringraziando sempre gli dei la piccola è crollata, così io e il mio ometto ci siamo goduti la nostra serata relax e di coccole tra film, te caldo con latte e dolci. E poi, ingordi, dopo scarsa un'ora ci siamo andati giù pesante con Pringles e CocaCola. Siamo proprio due inglesi spazzatura ormai.
La bimba si è svegliata e ha ripreso i suoi capricci, placati dopo l'ennesimo biberon e il cambio pannetto. Era una pazza e con le sue facce ci ha fatto morire ieri, lo show più bello è stato lei. A ridere come due deficienti io e Tim e a rincorrerci tutti e tre per casa con noi che scappavamo da lei che gattonava indemoniata sbavando ovunque che voleva stare con noi. Amo questi bimbi e il loro modo di farmi sentire una di loro, una scema, una bimba, una sorella, una di famiglia.
La mamma attorno alle undici è finalmente rientrata trovandomi stremata e stanca. Non ho avuto nemmeno la forza di odiarla per le 16 ore di lavoro e nemmeno il tempo di lamentarmi che mi ha colpito e affondato salendo in camera mia e dicendomi che mi aveva accreditato i soldi della settimana con l'extra per essere stata con i bimbi di sera. Che donna. Non mi ha dato nemmeno modo di potermi lamentare. Sono stata molto fortunata, la mia esperienza è la testimonianza che di famiglie buone che non sfruttano le au pair e che apprezzano quello che fanno per loro, esistono ancora.

La ragazza fortunata vi saluta, doccia e via! Parte il weekend!

Ps. È in cantiere una grande sorpresa per tutti voi.. Take care!

venerdì 12 dicembre 2014

Finally Friday!

Finalmente venerdì. Frase che tutti i ragazzi della mia età ripetono in questo giorno. La serata dei drinks, degli happy hours, della disco, dell'uscita con la tipa, l'aperitivo con l'amica.. Ma per me è diverso. Quando davvero la tua settimana finisce il venerdì e hai due giorni free, le cose cambiano. Il tuo è davvero un "finalmente venerdì". E chi se ne frega del tuo cocktail, della tua birra ghiacciata al pub e della tua serata con la tipa! Per me stasera niente disco, niente pub, per me stasera casa e bimbi. Ebbene si. La mamma oggi dopo il lavoro non torna a casa, ha un party di lavoro, una cena natalizia in qualche locale per intenderci e mi ha chiesto il favore di restare a casa con i bimbi anche dopo le sette di sera, quando invece è quella l'ora in cui io divento magicamente libera. Non potendo fare affidamento su quella nullità che è il marito, povera donna, ha chiesto a me il piacere. So che lo farò gratis, so che non mi darà nemmeno un penny in più domani, ma non mi pesa. Alla fine, per dirla tutta, io stasera non avrei fatto niente di speciale. Sarei stata in camera mia a godermi la pace e la calma di una serata senza timer. Senza avere il "bed time" perché tanto domani non ho sveglie, tanto domani è sabato e io sono libera di fare quello che mi pare quando mi pare. Insomma, non mi peserà stare con loro extra. Anche perché, ormai sono a casa mia. Giocheremo, ceneremo insieme, guarderemo magari un film in tv e le undici di sera arriveranno comunque. E poi loro amano stare con me e rendono ogni nostro momento davvero speciale.
Ieri la mamma è tornata a casa dopo il lavoro per prendere i bimbi e andare in chiesa con loro e io ho adorato il loro rientro, quando il piccolo Timothy è salito in camera mia ad abbracciarmi e dirmi che domani sarebbe stato un altro grande giorno speciale insieme. Bacio della buonanotte che mi ha scaldato il cuore. Io amo questi bambini. Amo la mia Calimera che mi sorride e mi azzanna come una vampira perché non sa dare i baci e con quei due piccoli dentini a metà che le stanno crescendo mi mordicchia tutta! La amo quando passa le ore in braccio a me per accarezzarmi e poi in realtà mi stacca pezzi di carne con quelle unghiette inesistenti e tenere. La ammiro quando passa le ore a giocare da sola e poi si gira per controllare che io ci sia, mi sorride, gattona verso di me e salta sulle ginocchia per dirmi "ehi, io sto bene con te!" Adoro il mio piccolo ometto la mattina quando prima di entrare a scuola deve darmi il suo bacio della buona giornata, l'abbraccio e aspetta che io baci lui su quelle guanciotte tenere che ha. Sono dei bambini amorevoli che non puoi davvero non considerare come fratelli, piccoli amici, cugini.. Non lo so nemmeno io come li definirei, ma sono i miei bambini e questo sarà un magnifico venerdì insieme! Specie se saremo soli in casa, senza il padre che tanto mi fa sentire a disagio e che tanto considero una nullità. Ci divertiremo, statene certi, io e i miei bimbi. Felice weekend e buon venerdì a tutti, Lari.

mercoledì 10 dicembre 2014

Riflessioni mattutine

Una volta che entri nel meccanismo, ti piace pure! Ormai sono qui da quasi un mese e mezzo e oramai mi è ben chiaro quali sono i miei compiti, diritti e doveri e anche se ogni giorno mi sembra sempre un test, anche se ogni mattina non so mai se la giornata andrà bene o male, se saprò come comportarmi etc, ormai ci sono. A poco a poco sto entrando nel ritmo della quotidianità e se solo mi entrasse in testa che devo vivermela al 100% come una di famiglia perché ormai è quello che sono, cerco sempre di ricordarmi che sono un au pair, che ho dei compiti, in un certo senso che sono qui per "lavorare". Ma così non è. Non riesci più a distinguere i momenti "lavoro" da quelli di "vita comune", io non riesco più a vederla e viverla come un lavoro, non riesco più a stare lì a dirmi "no questo non è compito mio, no questa cosa non la faccio" etc. Anche perché loro mi trattano davvero come una di loro, la mamma sopratutto. Lei è la persona più speciale che potessi mai incontrare. Mi chiede consigli sui figli, sui regali per loro, persino la decisione se mandarla o meno al nido e in quale spetta quasi a me! Siamo sorelle, amiche, parenti.. Tutto. Adoro come mi fa sentire. Sono stata molto fortunata. Non è esigente, non controlla mai se ho stirato i vestiti dei bimbi, non mi dice quando e come fare le cose, non si lamenta di nulla, non mi controlla, non mi chiede mai dove passo il mio tempo libero, si fida, si fida ciecamente di me e sa che sono una brava persona che sta vivendo questa cosa con amore e serenità. Pensate che domenica, nonostante fosse il mio giorno libero, sono rimasta a casa con lei e i bimbi, perché avevo piacere, dopo una settimana di "lavoro" a vivermi la "mia" famiglia. Tant'è che sono andata al cinema con il bimbo. Alla fine c'era un freddo che ti gelava anche le ossa, non sapevo che fare, il cinema mi piace e allora.., via! E lei ovviamente ha pagato per noi. Ma si fida così tanto che mi ha lasciato la sua carta di credito più importante (perché qui hanno conti aperti ovunque e carte differenti per ogni cosa, assurdo) con tanto di pin e mi ha detto "vai, questo è il codice, paga con la carta". Arrivati a questo punto, sono a casa. Sto iniziando a vivermela come una di loro, più serena, tranquilla, senza pensare che quella cosa va fatta che questo è un mio compito e questo no, vivo con naturalezza e semplicità ogni giorno con loro. Oggi c'è il papà in casa, ha accompagnato lui Tim, così, mentre la piccola è uscita con la mamma per andare al nido, io mi godo la casa. Ho fatto la mia seconda colazione, ho sistemato il mio bagno, aggiornato il blog e adesso mi godo la pace e il relax di una ragazza che si sta abituando ad una nuova vita, innamorata della sua nuova casa, della sua nuova città, ma soprattutto di questa famiglia così speciale e che tanto mi fa sentire veramente a casa.

domenica 7 dicembre 2014

Cinema, che passione!

Il cinema è sempre stata una delle mie passioni e quando dico "il cinema" intendo tutta la macchina che gira intorno. Dall'andare in multisala a vedere un film al semplice scegliere un film da vedere la domenica sera a casa a tutto il resto quale può essere il fatto stesso di vivere una multisala. Perché per ben tre anni la multisala della mia città è stata un po' casa mia. Lavoravo 6 giorni su 7 in media sulle 30/40 ore la settimana, dipendeva dai periodi e facendo spesso apertura e chiusura entrare alle 15 in quel posto ed uscirne stanca morta alle 23 è stato davvero come viverci. Non era il lavoro della vita, guadagnavo una miseria e mi stressavo tantissimo, ma mi piaceva. Mi piaceva inserire la programmazione, compilare i programmini per le case di produzione, mi piaceva consigliare la gente su quale film vedere, mi incuriosiva tutto e mi affascinava ogni cosa. Salire in proiezione fu il top per me. Quando ancora avevamo le pellicole. Perché col passaggio al digitale non c'è molto da fare, azioni un bottone e tutto fila liscio. Sarà che è migliorato per chi guarda. Andare adesso al cinema è tutta un'altra cosa, con il digitale.
Oggi sono stata all'Odeon con il mio piccolo ometto a vedere un film d'animazione: The Penguins of Madagascar. Film per bambini, non certo all'altezza del precedente Paddington, ma fatto davvero bene. Una grafica mozzafiato. Sarà questo benedetto digitale, sarà che la grafica è migliorata, ma gli effetti erano qualcosa da rimanerci secchi. Il pelo dei pinguini sembrava vero! Sono cose che mi affascinano, ero più contente io del piccolo Tim. Che poi qui la multisala è tutta un'altra storia. Da noi sono posti caotici dove c'è confusione a qualsiasi ora, con le ragazze che lavorano poverine che sono stremate (come lo ero io), con la gente che fa file chilometriche per i biglietti, le sale enormi ma che peccano di audio e cento altre cose. Qui invece regna la calma. Puoi farti il biglietto anche da solo, alle macchinette, scegli film, orario, posto in sala e finisce la storia, senza pagare supplementi o cose simili come accade da noi se prenoti online i tuoi posti, almeno nella mia città. Se invece non hai la minima voglia di tirar fuori dalla giacca il tuo ditino per scegliere tutto tramite questi distributori, sali al secondo piano e vai direttamente al bar. Esatto. Lì dove puoi comprare i menu pop corn o cento altre schifezze varie puoi anche fare i biglietti e i ragazzi sono sereni, calmi, sorridenti, che sembrano finti o così super pagati da lavorare con amore e grazia. E ti fanno scegliere il tuo posto, anche se è domenica. E il biglietto non costa di più degli altri giorni. Adoro tutto. La gente è serena, calma, zero file chilometriche, addirittura la merce è esposta tipo scaffali che tu puoi scegliere, prendere e pagare in cassa. Se lo facessero da me, andrebbero a perderci. Molti si riempirebbero le tasche o peggio le borse e andrebbero anche via. Qui invece c'è la fiducia verso il prossimo, c'è l'educazione, il rispetto, ci sono le regole. E sono queste le cose che mi fanno sentire male. Ieri a Birmingham ho visto l'università. Solo vederla da fuori ti metteva voglia di andarci. Sale immense dove i ragazzi studiano, ma con piacere. Sale di registrazione enormi, con microfoni veri, sale per l'audio, il video, per chi suona, per chi studia cinema, per chi studia canto... Tutto meraviglioso. Ne sono uscita più innamorata di prima. Ma con la tristezza nel cuore. Perché è triste dover andare fuori per vedere come funziona il mondo, per capire che ci sono tante cose belle. Mi dispiace dover dire che mi sembra di aver perso solo tanto tempo chiusa nelle quattro mura della mia città del sud che non offre proprio nulla. E sono anche più triste nel pensare che in generale, anche se fossi andata via da Foggia per andare in un'altra città d'Italia, non avrei mai avuto le stesse emozioni, gioie e soddisfazioni che ho qui. Non avrei certo trovato persone che ti offrono passaggi solo perché capiscono che sei in difficoltà, nessuno avrebbe tenuto in tasca la carta della caramella per mesi pur di non gettarla a terra, nessun ragazzo in ritardo per andare a lavoro si sarebbe fermato per darti con calma delle indicazioni. Qui sembra davvero il paese dei balocchi e rattrista solo pensare che per amare un posto e vivere sereni bisogna andare così lontano da casa...

venerdì 5 dicembre 2014

Dove c'è cinese c'è casa

Nuova regola della casa: il venerdì non si cucina.
Da quando sono qui - esattamente 35 giorni - non so mai che giorno della settimana sia, di conseguenza non ho mai dato peso al fatto che di tanto in tanto si ordina la cena, quindi è stato bene chiarire questa cosa oggi, mi tornerà utile. Diciamo che dopo aver perso peso i primi 20 giorni ed essere stata anche poco bene, mi sono concessa fin troppi sfizi e oggi è stato uno di quei giorni in cui avrei potuto esplodere da un momento all'altro e non è detto che non accada nelle prossime ore. Colazione con cioccolata calda e merendina. Tutto sembrava salutare. Avevo il mio latte di soia, la mia merendina senza glutine, senza latte e uova ed era una colazione in linea con il buon proposito di darmi una regolata se non voglio finire in qualche ospedale a disintossicarmi. Ahimè, ho continuato a cedere a continue tentazioni ogni tre ore con il buon proposito - dopo aver mangiato come se non ci fosse un domani passando dai tortellini ai toast ai donut - di non cenare una volta tornati a casa. Ho resistito e non ho fatto compagnia ai bimbi, ho solo preparato per loro. Una banana spiaccicata per la mia piccola e farfalle cream per il mio ometto che fino alla fine andrà in overdose per questo piatto. Arriva il messaggio della mamma che mi chiede se stasera mi va la pizza. No, dico io, ad un italiana puoi mai chiedere "se per caso" le va di mangiare una pizza? Specie dopo aver mangiato quella di Domino's ed averla valutata ottima!? Così le dico che non sono domande da fare: certo che voglio la pizza! Addio buon proposito di mantenermi almeno per cena visto che avevo mangiato male e tanto. Ma le cose vanno peggio dopo che Timothy decide che non ha voglia di pizza e che stasera è tempo di ordinare cinese. La mia fine. Ho mangiato come se sapessi che d'ora in poi sarà vietato anche solo guardare il cibo. Riso, gamberi fritti in pastella tipo toast con il sesamo, involtini primavera, pollo fritto, altra sottospecie di cibo fritto e CocaCola come se fosse acqua altissima, purissima e levissima.
Non ho mai dato peso al peso, non sono tipo che si preoccupa delle calorie, ma sopratutto sono di quelle che considera davvero il cibo uno dei pochi piaceri ancora legali nel mondo, ma mi rendo conto che per il mio stomaco e per me stessa sia arrivato il momento di darmi una regolata.
Solo che tutto quel cibo, tutto quel clima di casa, calore, famiglia... Come potevo rinunciare?
È stato meraviglioso cenare tutti e 4 in soggiorno con Andrea Faustini in replica ad X-factor, con Jessy che ingurgita cibo a destra e manca e canta e ride da sola, con 25 gradi in casa e 1 fuori, in tuta, al caldo, con loro che ormai per me sono una famiglia. Il miglior primo venerdì del mese che potessi avere. Sono stata molto fortunata a trovare una famiglia come la loro, che mi fa sentire a casa, che mi tratta come una di loro, che mi da amore e serenità. Dopo cena, salutare la piccola e vederla gattonare di corsa per darmi un bacio (in realtà ti lecca mezza faccia apre la bocca e prova ad azzannarti anche se non ha denti e ride come una polla perché è felice, sempre), vedere Timothy lasciare il suo ipad per venire ad abbracciarmi e darmi la buonanotte, sono state il premio più grande per questa settimana con loro. Amo i miei bambini, adoro la mia nuova famiglia, adesso io sono veramente a casa.

Inizia il weekend, i miei free days sono appena cominciati.


Take care!

mercoledì 3 dicembre 2014

Farfalle cream

Penso che mangiare sia una delle poche cose ancora legali su questo pianeta, per noi che possiamo ancora permettercelo perché, insomma, c'è sempre quella storia che i bambini in Africa muoiono di fame. Storia che ci raccontano da quando siamo bambini, ma poi, dico io, esistono davvero questi bambini che muoiono di fame? No perché la televisione ci passa un po' quello che vuole, io non mi fiderei più di tanto delle sue storie. Anche perché quando la mia amica Alessandra è andata in Africa per un mese come infermiera è tornata con minimo 7 chili in più. Ma oggi parleremo di altro, parleremo di come il mondo stia andando a rotoli.
Io sono arrivata qui che carne non ne mangiavo, che non toccavo glutine e che avevo detto no al lattosio. La coca cola non mi piaceva, il gelato a stento d'estate e i dolci solo nel periodo che ogni donna conosce bene almeno per 5 giorni ogni mese, amore per le verdure e tanta passione per la cucina. Eccetto la passione per la cucina, che conservo ancora, è cambiato tutto. 
Vivo nei fast food, mi ingozzo di cibo come se non ci fosse un domani, le verdure non so nemmeno che forma abbiano, ho iniziato ad amare il pollo inglese, bevo la pepsi - che non è la coca cola! Attenzione! In Italia se ordini una coca e ti servono una pepsi manco ci fai caso, qui se dici "a coke" e non vendono CocaCola ma Pepsi, il tipo o la tipa ti turno ti guarda in modo strano e ti sottolinea "a Pepsi, not a coke" della serie che Pepsi è una cosa e CocaCola è un'altra e deve essere chiaro che sono due cose distinte e separate! Non stai chiamando la bevanda, qui chiami la marca, il brand, il marchio! Come se vai da Rocco al Nessun Dorma e gli dici "Rocchino fammi una Gasoline!" invece di dire "Rocchino dammi una birra!" perché cacchio stai parlando della Gasoline non della Heineken o della Peroni. Ci siamo capiti? - stravedo per il gelato e da quando mi hanno fatto scoprire Costa ormai i dolci sono una passione, cioccolata calda annessa. Maria Francesca, che per me da oggi sarai solo Francesca che troppi nomi non posso ricordali, ti sarò per sempre grata! Hai un posto nel mio cuore con i tuoi consigli. Ormai sono drogata di cibo spazzatura e dopo il primo mese in cui sono andata avanti a 2 toast al giorno, capogiri, stomaco e perdita di chili, adesso rischio colesterolo e obesità. Ma insomma, questa è l'Inghilterra, questa sono io, ora. Il punto, però, è che mentre io sto diventando un'affamata che mangia anche l'aria che respira e vive di sole porcate inglesi, il mio piccolo ometto sta diventando drogato di cibo all'italiana! Da quando ho cucinato le farfalle con panna (che chiamano cream perché, poveri sfigati, gli inglesi non hanno la panna da cucina), zucchine e salmone affumicato, il suo cuore e il suo stomaco battono solo per me. Sono 3 sere di fila che mi chiede le farfalle con la panna, visto che ha finito il salmone. E così, stasera, ha aspettato che finisse il mio "turno di lavoro" per dire che voleva 'ste cavolo di farfalle! Evoglia la madre a dire "spicy rice" lui voleva le cacchio delle "farfalle with cream" e mica poteva cucinare lei, solo io so come si preparano. Che poi, caro il mio ometto, quelle sono farfalle bollite e passate nella Philadelphia sul fuoco caldo per meno di un minuto. Poteva fartele anche tua madre. Ah, degno di nota, qui mangiano la pasta molla, che mia nonna getterebbe al volo in pasto al peggior cane del quartiere, adesso, grazie a me, solo pasta al dente! E che diamine. 
Ma insomma ormai sono la padrona indiscussa della cucina. Ho un futuro come chef in Uk. Anchè perché possiamo essere sempre il peggior paese del mondo, ma la cucina nasce in Italia. Come la moda. Aprirò un capitolo sulla moda visto che questi qui vanno vestiti come i barboni. Ma oggi vi è toccato il capitolo cucina! Vi posterò presto un video-riassunto del mio cibo spazzatura!


Take care!


lunedì 1 dicembre 2014

E un mese se ne va ...

E niente alla fine è passato un mese. Oggi, primo dicembre, è esattamente un mese che sono qui in Uk. A quest'ora, un mese fa, arrivavo a Londra, impaurita, spaventata per metà, anche un po' triste e poi sconvolta. E alla fine la gioia, il periodo di adattamento, capire cosa fare, come,.. Sembra passato tanto tempo da quando sono qui e alcuni giorni invece mi sembra pochissimo, come se fossi sempre appena arrivata.
In un mese solo non ti abitui bene a tutto. Ancora oggi, nonostante sappia quali siano i miei compiti, mi chiedo se spetti a me fare una cosa o meno, quando farla, se la faccio bene.. La famiglia che mi ospita non è la tipica famiglia inglese, sono immigrati come me. Anche loro immersi per metà in una cultura che non è la loro. Cercano di mantenere comunque sempre attive le loro origini e li capisco benissimo. Ad esempio la lingua. Tra loro, marito e moglie, parlano spesso in nigeriano, non in inglese. Ed è come quando la sera al telefono io parlo in italiano con mia mamma. Il cibo, altro esempio. Di base cucinano i loro prodotti tipici che comprano qui in negozi nigeriani. Ed è esattamente come me che per quanto mi sia "piegata" al te caldo o a dolci e schifezze simili, voglio comunque la pasta, le zucchine, la philadelphia, i pomodori freschi e non la salsa, la nutella e non il burro d'arachidi, la piadina e non solo il toast. 
Vivere con loro mi fa sentire a casa. Perché loro fanno di tutto per farmi sentire come a casa mia, sempre serena, tranquilla, mai a disagio. Lei, la mamma, è perfetta. Non potevo avere di meglio. Mezza mamma e mezza sorella ormai, siamo quasi buone amiche. I bambini mi adorano, la piccola soprattutto ama il suo tempo con me ed io sono felice. Qui sto bene. Sto davvero bene. Mi piace ogni cosa di questo meraviglioso posto, persino prendere il bus anche se ci sono 6 gradi o uscire senza ombrello anche se piove, il cielo sempre grigio ormai mi piace, gli scoiattoli vaganti fanno compagnia, a poco a poco anche la lingua ti entra nelle vene, l'altro giorno in bagno pensavo in inglese e ne sono uscita sconvolta. 
Per il momento, di questo mese, ho solo cose positive di cui parlare. Non c'è qualcosa degna di negatività da essere ricordata. Anche la discussione che ho avuto con il papà di casa, è scivolata via, nonostante ci sia stata parecchio male, al punto da voler tornare a casa. Ma insomma, una persona non vale quanto tre, un giorno non è alla pari con gli altri 29 e di questo mese posso solo ricordare cose belle. Saranno tutti questi giorni così positivi a darmi la forza, la grinta e la carica per affrontare gli altri 5 che ancora mi aspettano. 
Questo mese sarà quello più movimentato, fatto di cambiamenti e movimenti e ne vedremo delle belle! Per ora il piano è restare nel Midland fino al 24 poi andremo a Londra per le vacanze di Natale e torneremo a casa i primi di Gennaio. Non so cosa mi aspetti, ma se i giorni a venire saranno magici come quelli appena trascorsi, bene, allora davvero questo è il posto che fa per me, con le persone giuste ed i momenti giusti.


Vi abbraccio. 


Lari

domenica 23 novembre 2014

Quelli della Rai li voglio sul rogo

Oggi ce l'ho con la Rai.
Ma 'sti pezzenti di merda che diamine mi significa che lo streaming vale solo se sei in Italia?! Ma con che logica io che sono in Italia anziché accendere la tv, dopo che ho pure pagato il canone, devo mettermi al pc o peggio vedere un programma dal mio melafonino? No vi prego, spiegatemi come funziona questa cosa! Certo che in Italia siamo avantissimo. Anni luce proprio. Pezzenti.
Lo sanno tutti che la domenica se ha motivo di esistere è solo perché va in onda il mio telefilm preferito e ora che sono in Uk mi sono accontentata di vedere tutte le puntate dal Mac, grazie a quei buoni e bravi ragazzi che postano ogni lunedì l'episodio che in Italia va in onda la domenica, ma stasera che sono a casa mi sono detta che potevo vederlo in diretta streaming anche io. Così metto la sveglia per le 8 pm che in Italia sono le 21 e faccio la prova (deo gratias) tramite sito per vedere se va tutto bene. Apriti sesamo. Il sito mi dice che per motivi di copyright lo streaming è garantito solo per connessioni dall'Italia. Non lo posso accettare. E quindi mi dovevo sfogare. E dovevo scrivervi di 'sti quattro pezzenti J minum, minum o come cinese cavolo si chiama lui! Quel Clemente pezzente che toglie lo streaming per noi poveri immigrati all'estero. E così se non trovo una soluzione niente diretta Rai e domani sera mi concedo il mio N.C.I.S. sul solito sito, in ritardo di 24 ore. Ma va la.
E non venitemi a dire che posso vederlo qui su Fox che in lingua madre il mio Gibs e la sua squadra speciale non posso tollerarli. Che trauma sentire le loro voci. Mi sono così affezionata alle voci doppiate che dopo 11 stagioni non posso immaginare il mio Timothy o il mio Tony con altre voci da pivelli.

A proposito di film e simili in lingua madre.. Sono stata al cinema! Che esperienza. Amo tutto del Regno Unito, adesso anche il cinema della mia città. Una multisala che sa di futuro e di pop corn, dove entri la mattina alle 11 e sembra che sia sera. Ho visto la parte 1 del terzo capitolo degli Hunger Games. Devo dire che se all'inizio ho pensato fosse solo una trovata cinematografica (perché insomma, i libri sono tre, perché dividere il capitolo finale in parti?) mi sono ricreduta. Lo è. Ma non è solo quello. Il regista si è veramente attenuto al libro, dettagli a non finire, preciso, molto molto simile al testo scritto. Certo, se non amate quel genere di film, se non avete visto gli altri due e se peggio ancora non avete nemmeno letto i libri o il libro, al cinema non andateci nemmeno perché non è certo il film dell'anno. Anche leggendo il libro il terzo capitolo a me non piacque, però che fai, hai visto i primi due, letto i libri e non vai a vedere il capitolo finale? Dovevo. E poi volevo provare l'esperienza di vedere un film in inglese e ho scelto questo che bene o male conoscendo la trama potevo anche non cogliere tutto il senso di ogni frase.
L'Odeon è meraviglioso. Tre piani di cui il 2 solo per lo staff, non ho idea di cosa ci facciano, immagino ci sia la cabina di proiezione e non la casa di Giusy come da me a Foggia =)
Entri con queste porte magiche che si aprono sempre da sole anche se non sono quelle scorrevoli, non trovi il tipico botteghino ma delle "macchinette" dove puoi "farti il biglietto da solo". Che tecnologia! Sali al primo piano e c'è il classico bar da multisala con i soliti odori/puzze, con 300 cose da mangiare e bere e le caramelle gommose etc etc. Sullo stesso piano ci sono le sale. Puoi acquistare il tuo ticket anche alla cassa stessa del bar, come ho fatto io, con quel ragazzo così gentile e carino che mi ha girato lo schermo/cassa e mi ha fatto scegliere il posto. Ovviamente posto in alto, laterale.
Entri in sala e sei un vip perché hai pagato 6£ e puoi sederti sulle poltroncine in alto che hanno la visuale migliore. Gli altri, i plebei, sono più sotto.
Venti minuti di pubblicità e trailer e poi parte il film. Per fortuna il mio stomaco mi ha dato tregua e sono rimasta in sala fino alle 13.22 che è finita la proiezione. Poi di corsa a mangiare che stavo morendo di fame. Panino al volo con il loro finto pane al sesamo e questo pollo sempre piccante e speziato con tremila salse e verdura e pomodori dipinti a mano. Era buono almeno.
E niente poi sono andata a fare la spesa per la settimana con la mia "mom" e poi Mcflurry. Che qui è tutta un'altra cosa, ovviamente. E poi a casa a registrare e montare video e ora a sclerare contro quei falliti della Rai. Bene, è giunta l'ora della mia chiamata Skype con la mia mammuzza bella e sola che mi racconterà della sua giornata in quel di Foggia.
Inizia presto anche un'altra settimana, in programma ho di recuperare le forze, andare al party nigeriano sabato sera e registrarmi domani stesso dal mio nuovo medico.

Take care!


sabato 22 novembre 2014

Questioni di peli

Io non lo so mica che problemi hanno queste inglesi che non si depilano. E ok che non avete il bidet e che mangiate a terra come cani e non sapete cosa voglia dire lavarsi i denti almeno 3 volte al giorno, ma che diamine i peli!!! Perché non avete dei veri e propri centri estetici? Perché non avete Michela che è lì per voi? Ma soprattutto, perché cacchio ve li crescete questi maledetti peli?
Donne scimmia che non si curano.
Sono esattamente 22 giorni che sono in Uk e ancora non ho trovato uno scalda cera o un rullo. Ma possibile? Esistono solo quelli Veet. Col cappero che me lo compro! Io voglio quello universale, voglio scegliere io la cera, al miele, al cocco, come piace a me. Sono i miei peli e li tratto come dico io. Ma almeno li tratto!
Qui vai da Tesco, stile Mongolfiera, un mega ipermercato, e c'è la tizia presunta estetista che ti mette in bella mostra e si prende cura delle tue mani, piedi e viso. Ma possibile che io devo entrare alla Coin e tutti devono vedere me che mi "faccio le sopracciglia"? Ebbene, sì. Qui funziona così. Paghi 5 sterline per tirare via quei 7 peli che hai di più alle sopracciglia. Idem per il labbro superiore. Io, con 5 euro, in Italia, dall'estetista professionista nel sui centro, pago sia per le sopracciglia che per il labbro superiore! E usa la cera! Non 'sto filo mezzo in bocca sua e mezzo tra le sue mani senza guanti! Ossigenare vostro dio. Sono ancora sotto shock. Roba dell'altro mondo.
Se poi volete fare le fighe, a prezzi ancora maggiori esistono le cinesine con i loro centri detti estetici, sempre con grandi vetrate vista strada, dove chiunque può farsi gli affari vostri. Ovviamente 300 centri per mani e piedi e capelli, ma ancora non ne trovo uno per i miei miseri 7 peli!!! 
Mia madre, la genia, mi ha detto che posso aspettare di tornare in Italia per andare da Michela. E certo. Tanto mica io ho cura della mia persona, io voglio diventare sciocca e cessa come queste inglesi. Ma per piacere!
Ho cercato online, su amazon la mia salvezza potrebbe arrivare direttamente a casa alla modica cifra di 30 sterline!!!! Non ci posso credere. Io, a Foggia, da Gattullo, lo stesso identico set - rullo, cera, strisce - lo pago 10 euro! 'Ste zozzose. Miserabili pure.
Alla fine ho placato la mia ira comprando da Boots delle strisce che hanno già la cera, devi solo tenerle tra le mani, scaldarle e le usi. Una vera schifezza. Ma hanno reso meno scimmia il mio labbro superiore e le mie ascelle.

Ok, lo ammetto, era solo un libero sfogo contro queste inglesi che non si curano. Perché chi mi conosce sa che quando hanno distribuito i peli io ero assente. Ne ho 71 di numero in totale sparsi ovunque e sono anche biondi, ma insomma, andava detto che queste qui non si curano e non usano la ceretta! Oh.

#Pelosedimmerda

venerdì 21 novembre 2014

Mai chiedere scusa.

Altra settimana, altro articolo. In teoria dovrei essere una di quelle che si scusa per essere stata assente e non aver aggiornato il blog e bla bla bla ma come dice il mio amato Gibs "mai scusarsi, è segno di debolezza". E poi, detto sinceramente, è il mio blog, decido io quando scrivere e cosa. Oh.
Questa settimana è volata, sono successe trecento cose e non so mai da dove partire. Perché quando ti capitano settantamila cose tutte insieme è difficile ricordarle tutte e gestirle. Sabato alla fine nella mia amata Birmingham ci sono stata eccome, fate un salto sul mio profilo Instagram così vedrete anche voi quanto è bella la mia città. Io odio il natale, lo sanno tutti, ma qui si respira un'aria diversa. Qui è tutto magico, tutto ha colori e profumi unici che ti entrano fin sotto la pelle e ti travolgono e non puoi proprio farci nulla.
Arrivo a Birmingham con il mio primo vestitino made in uk, preso da Primark a sole 3£, di cotone, manica a tre quarti, con sotto le mie calze 40 den, stivali, maglioncino, parka, codino e sorriso da ebete. C'erano 7 gradi, ma la vita comincia con 7 gradi, il paracetamolo che scorre e tanta musica e colori e profumi di festa! Adoro questa città. La gente muore ovunque, ma da qui credo che se ne vadano tutti con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Che bel posto.
In occasione del natale - ebbene si, qui in uk è già natale - c'erano una serie di stand tedeschi dove potevi provare di tutto. Alla fine mi sono chiesta se fossi in Germania o in Inghilterra. Sono passata dal tipico hot dog con salsiccia tedesca ad un bel boccale di birra al tipico hamburger con patate e salse. Che gioia. La gente qui ti sorride sempre, ti saluta, mangia e parla con te come se foste amici da sempre. Adoro questo posto e la sua gente. Amo tutto di qui, anche le luci di natale, l'alberello, la gente che indossa maglioncini con su renne dal naso rosso, babbo natale con i biscotti allo zenzero, la pista di ghiaccio e persino la pioggia fitta ma che non bagna. Io mi sono innamorata del Regno Unito. E così, innamorata e persa nel mio telefilm, me ne sono tornata a casa in tram sotto una pioggia che non annega, ma purifica.
Alla fine quella pezzente della cassiera non mi ha cambiato il regalo per mio fratello e così ho perso quei soldi e ne ho spesi altri per ricomprare lo stesso regalo, ma della giusta taglia, che spero arrivi presto a mio fratello e spero vada tutto bene.
L'amico suo, pezzente come lei, il tipo del post office che mi aveva garantito che erano aperti il sabato mattina fino all'1, mi ha fatto trovare la serranda chiusa e non so quale dio mi ha fatto incontrare un ragazzo - che forse voleva solo provarci - così disponibile che si è offerto tassista "a gratis". Mi ha portato dall'altra parte della città per spedire il mio pacco e poi mi ha anche accompagnato alla fermata del tram. Che dio lo benedica.

Il paracetamolo ha fatto il suo corso, la gola è tornata ad essere sana, ma sono immobilizzata a letto causa crampi allo stomaco. Ora, chiariamo, mangio, non sto diventando anoressica, sarà che forse mangio poco e di merda e che qui fa freddo e che i bambini stancano e altre cento cose, ma sto bene, mi riprenderò. E questo sarà un altro splendido weekend made in uk. Ragazzi, se potete, prima di morire, fatelo un salto qui a Birmingham. Perché l'Inghilterra non è Londra, perché di posti belli con gente seria e buona ce ne sono. Parola di Lari.

Take care!



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sabato 15 novembre 2014

Arriva la tachipirina..

E così arriva il primo raffreddore serio. Giovedì avevo un leggero mal di gola che ieri sera è diventato intollerabile e sono andata di Tachipirina, una dopo cena, una stamattina dopo colazione. Ma questo non mi fermerà. Secondo weekend libero e di certo non lo passerò a casa a crogiolarmi nel mio lettone matrimoniale. Dopo un'abbondante colazione e un po' di relax in camera, secondo passo sulla tabella di marcia è stato aggiornare questo blog. In lista ho fare una calda doccia, vestirmi, magari anche truccarmi ed uscire. Mi serve prendere aria, mi serve darmi del tempo, vivere una giornata senza orari, senza bambini e senza sapere cosa fare. Esco e chi vivrà vedrà. Prima cosa da fare andare a cambiare un articolo da Primark che mi hanno ingannato con la taglia, se me lo cambiano, andrò al post office e spedisco tutto in Italia, ho comprato il regalo di compleanno per il mio "fratellino" e voglio spedirlo entro oggi chissà che gli arrivi proprio il 20, giorno del suo compleanno.
"Sistemato" mio fratello, tram e direzione Birmingham! Ci sono stata martedì per scarse due ore e me ne sono innamorata. Credo sia la città più bella che abbia mai visto. Realmente tratta dai tipici film americani. Un sogno. Ho pianto da sola tra la folla martedì per quanto fossi shoccata dalla sua bellezza. Colori, musica, traffico, gente, sorrisi.. Una fiaba. Stavano allestendo la città per il natale ed era meravigliosa piena di luci, bancarelle, musica, dolci, stand, mercatini.. Davvero mi sono sentita in un telefilm. Qui ogni giorno è una scoperta, ogni giorno un'emozione, sempre più convinta che il Regno Unito sia il posto in cui vivere può sembrare un sogno. Specie se sei giovane, se ami l'inglese e se hai la testa libera da tutto. Come me, adesso. 
E non importa se oggi "sto a pezza", non importa se sono sedata dalla tachipirina, oggi si esce, oggi sono libera, questo sabato è tutto mio.
Ho montato il video con il reso della settimana ma non ho avuto tempo di pubblicarlo, quindi metterlo online oggi che in realtà sono già due settimane in paradiso non mi sembra il caso. Ne girerò un altro magari, così facciamo il reso delle prime due settimane.
Felice weekend a tutti. E ricordate: i sogni non sono fatti per stare nei cassetti. 

domenica 9 novembre 2014

Le scoperte del weekend

Essere un au pair vuol dire avere anche dei giorni liberi, in media si ha diritto ad almeno uno a settimana ed una volta al mese deve essere una domenica. Miss fortuna ha invece libero un intero lungo weekend. Io "lavoro" dal martedì al venerdì e sono libera come una farfalla dal sabato al lunedì. Come ho trascorso questo weekend? Non sono tipo da discoteche e notti brave a dirla tutta manco so più cosa voglia dire e se per caso prendo una birra a metà sono già brilla. Sto diventando na vecchia, lo so. Dopo la fantastica cena cinese fatta in soggiorno seduti a terra come gli indiani, è iniziato per me il lungo weekend. Sabato mattina avrei voluto dormire come una scannata, ma alle 7 avevo già gli occhi spalancati e sono rimasta a letto a godermi il risveglio per poi scendere e fare colazione con l'inglesissimo burro d'arachidi e i loro famosi digestive, che altro non sono che dei semplici ed economici biscotti. Finita la colazione mi sono preparata e sono scesa giù per i saluti ed avvisare che io uscivo. L'au pair riceve la sua paghetta ogni sabato e io mi aspettavo che lei mi desse i miei pounds, invece ha sconvolto le mie aspettative dandomi la sua carta di credito con tanto di pin e dicendomi che potevo andare al bancomat e prelevare pure i miei soldi. Ero sotto shock. Anche se mio fratello, tipico italiano, mi ha suggerito di prelevare tutto e tornare a casa, sono andata a prelevare solo i miei miseri 80 pounds e me ne sono andata a spasso tutta serena camminando sotto la pioggia a tre palmi da terra. Ero la bambina più felice del pianeta. 
Ho scoperto il paradisiaco Primark e non ho potuto che spendere e spandere in inutili fazzoletti da borsetta, un beauty case e altre piccolezze di cui, degni di nota, sono solo i pantaloni del pigiama e le due t-shirt mezza manica che userò per la casa, visto che qui i termosifoni sono accesi 24 ore su 24 e visto che la piccola Jessy adora strapazzarmi con le sue mani di saliva o cibo e spesso il cambio pannolino diventa un campo minato con la sua abbondante pupù everywhere. Adorabile sensazione di libertà senza la preoccupazione di spendere perché tanto quei soldi ti entreranno ancora e ancora e perché una volta tanto voglio godermeli senza l'ansia di metterli da parte per pagare l'accademia o questo o quello. Dopo lo shopping durato almeno un'ora perché mi divertivo anche solo a riempirmi gli occhi, sono stata a pranzo in un ristorante molto carino. Sensazione unica ed indescrivibile quella di entrare in un locale e sedersi a mangiare da soli. Io sto troppo bene con me stessa. Mangi senza dover controllare l'insalata tra i denti, senza dover per forza conversare, prendendoti tutto il tuo tempo, riempiendoti la bocca di cibo che tanto non devi fare bella figura e parlando al telefono in libertà che tanto l'italiano qui non lo parla nessuno. Ho mangiato come una vacca con la pioggia che imperversava e adorabile come il camino quando nevica è arrivata la chiamata della mia host mom che preoccupata per me per via del diluvio universale è diventata il mio Mosè e con la sua arCAR è passata a prendermi perché ero con le buste e perché pioveva. Come posso non adorarla? 
Siamo tornate a casa ed ho passato il resto del tempo in camera tra chiamate, computer e registrazione e montaggio video per il mio canale e poi sono scesa per la cena in famiglia (io lei e i bimbi) e per tifare Andrea Faustini. Qui il sabato si guarda Xfactor e si tifa Italia. E poi letto e conversazioni con amici su whatsapp. 
Stamattina invece ho dormito un'ora in più, alle otto ero in piedi. Colazione con due fette di pane glutenfree con Nutella e burro d'arachidi. Eh già. Nutella. Ieri siamo stati da Tesco per la spesa della settimana e mi ha comprato il mondo. Pane e pasta senza glutine, pomodori, philadelphia senza lattosio, nutella, pesto.. Tutto. Lei è così perfetta e amorevole con me! Una vera mamma. Fa di tutto per farmi stare bene e farmi sentire a casa. Sono una di famiglia per loro. Una figlia, una sorella.
Dopo la colazione loro sono andati a messa ed io ne ho approfittato per una doccia rilassante, le solite chiamate e poi ho approfittato del bel sole di oggi e me ne sono andata a New Square. Ancora Primark, ancora shopping, ancora cose inutili. Poi mi ha raggiunto lei con i bimbi e siamo stati a pranzo tutti insieme da Nando's che per me, per ora, è il top del top. Abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani e ci siamo divertiti un mondo. Si mangia bene e credo non si paghi molto per quello che offrono. Non ne ho idea perché ha pagato tutto lei. Puoi attingere tutte le bevande che vuoi quante volte vuoi. Idem per le salse o il gelato, puoi prendere ciò che vuoi quante volte vuoi una volta ordinato il tuo cibo. Meraviglioso. Credo che ci tornerò presto, così scopro a quanto ammonta il danno. Per qualità del cibo, per personale e per location ve lo straconsiglio. Davvero molto bello e poi in pieno centro.
Dopo pranzo tutti a casa, Jessy dorme, Tim balla e lei stira guardando la replica di Xfactor  mentre io sono qui con voi al pc e sto caricando un nuovo video su YouTube.
Vi aggiorno presto, take care!



sabato 8 novembre 2014

Au pair: prima settimana

Venerdì.
Il tempo vola, è passata già una settimana da quando sono qui e ancora mi sembra ieri che ero a casa a fantasticare su questa mia nuova vita. Una settimana fa ero a casa, con Peppa Pig nel lettone sotto al piumino, a chiedermi tutto e niente e oggi invece sono qui a fare il reso della settimana. Sono passati già sette giorni da quando il Regno Unito mi ha dato il benvenuto.
Il viaggio, lo sapete già, è stato uno strazio fino al decollo, tra lo stomaco che ha dato il meglio di se, l'ansia, i pianti etc.. Una volta tra le nuvole tutto era più calmo, perché in pratica ero sotto shock, confusa, non sapevo se ridere o piangere, se essere felice o triste, cento emozioni, mille sensazioni e ad oggi non so ancora come definire il tutto. Fatto sta che ormai sono qui. Sono nella mia nuova camera a scrivere di me e a farmi compagnia con il mio blog. Adesso più che mai diventa un diario, un contatto con me stessa, per scrivere ancora e ricordare e rivivere tutto. Con ordine, montiamo questo puzzle e facciamo il reso della settimana. Anche se i capitoli migliori vanno scritti dopo il weekend, credo.
Sono atterrata a Londra una soleggiata e calda mattina di Novembre, sabato 1 Novembre per l'esattezza. Una Londra che a stento ho avuto il piacere di apprezzare, arrivata col mal di testa e la stanchezza e gli occhi a pesciolino che mi uscivano fuori dalle orbite per i troppi pianti. Che poi, perché piangevo? Mica andavo in missione! Eppure di lacrime ne ho versate e parecchie pure.
La famiglia è stata calorosa da subito, mi hanno accolto come se fossi una parente ritrovata, tutti disponibili, amorevoli, hanno da subito cercato di farmi sentire a casa. Anche se eravamo ospiti nella capitale, sembrava fossimo tutti nella propria casa, padroni di tutto e al sicuro. La mia prima cena? Da subito sono entrata nel vivo delle abitudini: fast food. Siamo stati da McDonald's e ho notato quanto sia diverso dal nostro che ci fa sentire tanto americani e invece è una mezza porcata per italiani che si credono fighi. Qui i Mc sono ovunque, ogni 5 passi ne hai uno e puoi scegliere tra 300 panini diversi ed altre 300 combinazioni e paghi una miseria. Puoi mangiare tutto anche solo con scarsi due pounds. Da me, a Foggia, l'happy meal costa 4€ e posso metterci solo 4 cagate e se voglio le salse gliele deve pure pagare 25 centesimi l'una. Qui il ketchup lo erogano da rubinetti miracolosi dove puoi attingere e prendere goccia dopo goccia il nettare malefico che ti bucherà lo stomaco. Insomma, cena da McDonald's e il giorno dopo colazione con due toast. Ma non toast italiani.  A casa mia per toast intendo due fette di pan bauletto una sull'altra con dentro il formaggio, qui per toast si intende la fetta singola e sopra mi hanno spalmato il burro. Salato per giunta. E ovviamente l'immancabile tea. Qui vanno di the - tea, sorry - a tutte le ore. Lo bevi a colazione, lo bevi dopo gli spaghetti, lo bevi dopo la zuppa, appena puoi lo bevi. E lo bevi bollente che tipo se non sei preparato o ti ustioni e resti due giorni senza più sapere cosa vuol dire avere una lingua o peggio, finisci sul "trono" seduta stante.
Il viaggio verso casa mi ha fatto ammirare la bella Londra, bella sì, ma troppo troppo caotica, troppe macchine, troppo traffico, troppa gente,.. Non fa per me. Troppo turistica, non mi ha entusiasmato. Ci abbiamo messo 10 minuti solo per fare 500 metri. Assurdo.
La mia città invece, West Bromwich, è meravigliosa. Il mio quartiere mi è piaciuto subito, la casa è enorme, profuma di famiglia e la mia stanza ha il letto matrimoniale, questo mi basta per sentirmi fortunata. I bambini sono amorevoli, stiamo bene insieme e ci divertiamo tanto. Stancano devo ammetterlo, la sera sono sfinita, ma stare con loro riempie le mie giornate.
La mia sveglia suona per le 6.30 circa, ho tutto il tempo per fare le mie cose, alle 7.15 sveglio il mio piccolo ometto e lo accompagno in bagno e mentre lui "have a shower" io gli preparo la colazione e poi salgo ad asciugarlo e a mettergli la crema e aspetto che si veste da solo e scendiamo insieme per la colazione, la sua. La casa è su tre piani, al primo c'è la cucina, il bagno, il salotto; al secondo la camera dei bimbi, il nostro bagno (mio e dei bambini), la camera dei genitori con il loro bagno. Al terzo piano ci sono io, c'è la mia cameretta ed un'altra camera per gli ospiti.
Dopo la colazione il piccolo finisce di prepararsi indossando la sua uniforme per andare a scuola e di solito prendiamo il bus, due, per arrivare fino a scuola. Lui ha lezione dalle 9 alle 3.20 quindi tutto questo è il mio tempo libero ogni giorno, eccetto il mercoledì e giovedì che ho con me anche la piccola che invece è al nido il martedì e il venerdì. Dopo scuola torniamo tutti a casa col bus sempre e inizia il momento giochi e poi quello della cena. Alle 7 rientra la mamma e io sono libera di fare tutte le mie cose.
Devo abituarmi ai nuovi ritmi, devo entrare nel meccanismo, devo capire bene orari, compiti, termini, ma fino ad ora è tutto meraviglioso. Sembra di vivere in un telefilm. Stasera per cena abbiamo ordinato cinese. Da me, se hai voglia di mangiare cinese, o alzi il culo e vai al "ristorante" o alzi lo stesso il popò e passi comunque al ristorante per prendere da asporto. Qui invece prendi il telefono, chiami, ordini, dai il numero della tua carta di credito e ti arriva scarso dopo un'ora tutto il cibo caldo a casa.
Sempre più convinta che tutto questo sia un telefilm. Dove fai la doccia la mattina e non conosci il bidè, dove bevi il tea ad ogni ora, mangi toast e non conosci il caldo perché la media è di 10 gradi ogni giorno. In una settimana ancora non mi abituo a nulla e tutto sembra ancora perfetto e troppo nuovo. Lavoro dal martedì al venerdì, quindi è appena cominciato il mio lungo weekend!
Vi aggiorno presto, sicuramente con un video sul mio canale, così vedete quanto è fantastico questo posto.

Take Care!






Il mio canale

martedì 4 novembre 2014

Post di libero sfogo

Sono cambiate così tante cose in queste ultime settimane che per questo post cambia anche il font! Tocca all'helvetica oggi. Non so da dove partire per aggiornarvi perché non scherzo quando dico che davvero qui sembra essere cambiato proprio tutto! 
Grande novità, ho un pc nuovo, anzi, adesso che sono un grafico a tutti gli effetti con tanto di lode ho un Mac. Ed è fighissimo perché posso comandare il mondo ora, con un click. Posso mandare messaggi, salvare foto che lui monta in video spaziali con tanto di base musicale annessa e poi.. vedo ciò che stampo! Magnifico. Ma sorvoliamo su queste cose, che interessano a pochi, alla fine a laurearmi mi sono laureata, senza nemmeno realizzarlo, oltretutto. Dal 27 in poi della mia vita non si è capito più nulla. Ancora oggi sono sconvolta. Una laurea meravigliosa, non per la seduta che non ha avuto niente di speciale, ma per le persone che mi hanno fatto sentire così importante. Amici che erano lì a farsi due pa**e quadrate dalle 9 di mattina, spumante a destra e sinistra, regali, sorrisi, abbracci, sorprese.. Sono stata sotto shock per giorni fino a quando una mattina non mi sono svegliata e mi sono ritrovata in macchina verso Napoli per poi salire su un aereo e ritrovarmi nella caotica e trafficata Londra. Ebbene si, il mio "bye bye Italy" è arrivato all'improvviso. 
Era una calda e soleggiata mattina di Novembre ed erano le 6.30 del mattino, quando mi sono ritrovata in una piccola macchina piena di tappi di plastica con sopra due valigie da 31kg totali. Il sole metteva di buon umore e la stanchezza era totalmente andata. Sembrava tutto procedere per il meglio, così mi sono concessa un Tronky e un po' d'acqua e all'improvviso.. Fulmini e saette. Ma non in cielo. Nel mio stomaco. Così mentre Zeus se la prendeva con il mio piccolo pancino io ho dovuto fare tappa in tutti gli autogrill che trovate sull'autostrada da Foggia a Napoli. Grazie zio Sarni per aver messo i bagni gratuiti nei tuoi autogrill. Perché mi hai salvato. 
Arrivo in aeroporto tra gambe che tremano, con 7 chili in meno (ceduto tutto a zio Sarni) e con lo stomaco annodato. Nemmeno il tempo di riprendermi che inizio a realizzare che io sto andando via e allora partono le cascate del Niagara. Pianti come se dovessi dar da bere al mondo con le mie lacrime. Ho pianto così tanto che l'ultimo pacco di fazzoletti che mi restava l'ho finito così: asciugandomi le lacrime. Saluti strazianti che mi hanno davvero tolto l'ansia ma lasciato una tristezza immonda. 
Resto sola, mi dirigo verso il mio gate lasciando una scia di lacrime sul pavimento stile Pollicino con la gente che si commuoveva solo a guardarmi, arrivo al mio gate passando per i controlli dei carabinieri (signori miei, andare a Londra non è come andare a Milano o a Parigi). Il carabiniere mi guarda e fa "vai a Londra?" con il tipico accento napoletano e io in lacrime scuoto solo la testa per dirgli sì, mi fissa, guarda il mio passaporto, lo chiude, me lo porge e mi scruta "ma sei italiana?" e sempre tra le lacrime altro segno con la testa e mi lascia passare. Arrivo in aereo, mi sistemo al mio posto, prendo fiato e mi faccio coraggio. Stavo per iniziare a piangere di nuovo quando decolliamo e spuntano come funghi dei televisori in tutto l'aereo. Magnifico. Abbiamo seguito tutta la tratta. Cosa c'era sopra di noi, cosa a destra, cosa a sinistra, cosa sotto, la temperatura, i chilometri, vedevamo la cartina con su segnata la distanza etc etc etc. Viaggio in compagnia di una coppia di signori, napoletani ovviamente, che per tutto il tempo non ha fatto altro che ripetermi di quanto sta bene Francesca (che loro chiamano Francescka dove dovreste leggere "sc" come il suono per dire sciare) la loro figlia, ad Oxford e di quanto cibo avessero in valigia. E parlando di cibo straconsiglio il volo con Meridiana che incluso nel prezzo ti fa anche mangiare e bere! Panino più torta di mele più bibita più te o caffè. 
Atterro a Londra che tutti mi hanno detto essere uggiosa e fredda e c'era un sole che dalle mie parti si dice spacchi il culo ai passarelli. Ebbene sì, faceva caldo. A Londra il primo Novembre c'era il sole e faceva caldo. La città non mi conquista minimamente, arrivo col mal di testa e tutto quel traffico mi ha solo provocato la nausea. Pessima impressione cara la mia Londra. Non mi hai conquistato. Invece la famiglia ha fatto subito breccia nel mio cuore e il giorno dopo, lasciata Londra e arrivati nella nostra meravigliosa città mi sono sentita subito a casa. Famiglia meravigliosa, casa enorme e profumata, la mia stanza è spaziosa, sto bene, vivo senza bidè, mangio meno e poco sano, non so più cosa voglia dire bere l'acqua perché qui vado di succhi e di bibite, i bambini mi adorano, stamattina ho visto uno scoiattolo, non è vero che i neri puzzano, non è vero che in Inghilterra piove sempre, è vero che lasciano la porta di casa aperta ed è vero che bevono il te 300 volte al giorno. Smentisco che gli inglesi sono antipatici, sono cordiali ed educati, adoro il silenzio della città, enorme ma calma, con la gente che non corre, con i clacson che non suonano mai, con tutti che sorridono e mi dicono "hallo" e poi apprezzo il loro terribile freddo, oggi la massima è stata 7 gradi. 
Signori miei, mi sono innamorata. Vivo in un telefilm. 
Post lunghissimo, ma meritavate di essere tutti aggiornati. Presto scenderò nei dettagli. 

Take care!

sabato 25 ottobre 2014

Il volo. Quale compagnia fa per me?

E arrivò l'ultimo weekend tutto italiano, il mio ultimo sabato a Fovea City. A quest'ora, tra 7 giorni, sarò in volo verso l'Inghilterra, presa da mille pensieri, magari ascolterò la musica, magari verso due lacrime, forse guarderò il cielo o sotto di me. Probabilmente mi starò tappando il naso perchè quello accanto a me puzza o magari mi tappo le orecchie perchè accanto ho un bambino che strilla come un ossesso. Forse penserò che fa freddo, in questi maledetti aerei fa sempre dannatamente freddo. Magari già piove, magari il pilota fa pena e combatterò tra fischi alle orecchie e mal di stomaco. Saranno tutte opzioni possibili, magari farò tutte queste ore durante le mie due ore e quaranta minuti che da Napoli mi porteranno a Londra. Oggi ho scelto il mio posto in aereo. Parliamo quindi del volo. 
Come scegliere il volo giusto? Esiste una compagnia migliore di un'altra? Con chi volare?
Non esistono compagnie migliori di altre, specie se hai pochi soldi da spendere per un volo e specie se devi fare un viaggio breve e non necessiti di chissà quali comfort. Io mi sono affidata a Skyskanner quindi in realtà ha fatto tutto lui per me e se volete un consiglio, più che ad eDreams o ad Opodo, affidatevi a Skyscanner. Compara milioni di voli e di orari in base alle vostre preferenze e vi propone davvero la tariffa più economica e conveniente in base alla vostra tratta e alle vostre esigenze. Io mi sono trovata benissimo e ho prenotato con Meridiana, questa sarà la mia compagnia. La consiglio, per ora. Vedremo come andrà l'imbarco, il volo e tutto il resto, ma per ora sono molto soddisfatta. Mi concedono doppio bagaglio incluso nel prezzo, cosa che compagne low cost, come easyJet o Ryanair, non fanno, paghi sì con loro pochi euro per il volo, ma poi ti arriva la batosta per portare il bagaglio in stiva e la convenienza (apparente) svanisce. Se dovete fare un piccolo viaggio, affidatevi pure a loro che con 29€ io ho volato da Napoli per Parigi con solo il bagaglio a mano, ma se vi state spostando per più tempo, come me, si parla di mesi, allora il bagaglio a mano potete appiccicarvelo.. serve quello in stiva! E con Meridiana ho incluso nel prezzo sia il bagaglio in stiva da ben 23 kg sia quello a mano da ben 8 kg e in più mi è concesso di portare in aereo anche il tablet o una borsa o un marsupio. Insomma riuscite a volare bene, portando tutto e a poco prezzo. Io ho trovato molto conveniente la tratta Napoli-Londra, rispetto ai voli che partono dalla più vicina (per me) Bari o Pescara, quindi se siete meridionali come me, fidatevi della partenza da Napoli. La mia compagnia mi ha permesso di fare il check in online, cosa che ormai fanno tutte le compagnie, quindi oggi ho fatto tutto. Cosa degna di nota è che con Meridiana potete scegliere il vostro posto in aereo! E tutto questo GRATIS. Mentre altre compagnie vi chiedono dei supplementi per poter scegliere il posto. Io invece avevo la mia bella cartina, mappa, chiamatela come volete, dell'aereo e ho potuto scegliere, tra quelli disponibili, il mio bel posticino. Fantastico. Avrei voluto un bel posto lato corridoio, in modo da sentirmi più libera, ma poi mi sono detta che mi sarei persa tutto il paesaggio, posti da tre, sarei stata troppo lontana dal finestrino! Il posto al centro nemmeno a parlarne che poi mi sentirei incastrata e così mi sono affidata al mio bel posto lato finestrino. Che puzzino o meno le persone che avrò dietro, avanti o accanto, almeno avrò il paesaggio a farmi compagnia, nuvole, pioggia, sole o quello che mi aspetta, non voglio perdermi nulla. Anche perchè vorrei scattare foto o girare video per farvi vivere con me questa bella avventura che mi/ci aspetta!!! 
Preparate i bagagli, manca solo una settimana...  

venerdì 24 ottobre 2014

Saluti che potete anche tenervi

Eh insomma ci siamo. E adesso tutti si ricordano che esisto, chi ti vuole vedere a destra, chi ti vuole salutare a sinistra, gente che manco senti che ti invita per un caffè solo perchè ha saputo che ti laurei o peggio che stai per partire. Ma signore vostro dio mi incontri per strada a stento mi saluti, hai il mio numero da mesi se non anni e mai un "come stai?" e ora che mi laureo ti presenti? We baby, io non festeggio, scordati l'invito al party che non ci sarà e dimenticati di me che non ti offro manco da bere. Ipocrisia portami via, ma fatemi il piacere! "Oh poi sentiamoci, tienimi aggiornato!" Ma perchè, scusami, di solito ci sentiamo? Ma di che ti devo aggiornare? Non so voi, ma a me sta capitando tutto questo. Girerò un film: Paranormal Cattivity.
Gente strana, ne è pieno il mondo, ne sono piena io! 

Comunque, miei fedelissimi cuoriosoni, i lavori di grafica sono pronti, ringraziamo i coniugi Cascioli che si sono prestati a darmi una mano e forse hanno provato pena per la povera disagiata che sono e nemmeno mi hanno fatto pagare la stampa del cd e della locandina e mi hanno persino offerto due confetti, uno alla banana e uno ai frutti rossi. Quindi di pratico non resta più nulla, dovrei solo preparare il famoso discorso. Ma se ieri era ancora giovedì, oggi è ancora venerdì. Quindi semmai domani che sarà già sabato raccolgo le mie idee e butto giù un mezzo discorso per tenere allegri amici e parenti che lunedì verranno stile ultras a sostenermi con tanto di coro "Non mollare mai".

Oggi ancora saluti e cento cose da fare che poi diventano mille ma io ne ricordo solo tre e finisce sempre che le 24 ore non mi bastano mai e perdo giorni, tempo e memoria. La valigia sta sempre lì che aspetta, ancora non la chiudo, domani farò il check-in online e mi sceglierò il mio bel posto. Questa è la prima volta che volo da sola. Sarà un viaggio interessante. Conto di filmare e fotografare molto così monto un bel video per chi mi segue sul mio canale YouTube e vi faccio entrare nel mondo di Lari la viaggiatrice solitaria. La mia nuova famiglia mi sta aspettando a Londra, sono arrivati ieri nella Capitale per trascorrere queste loro holiday di fine Ottobre con i parenti. Io arriverò sabato e vedrò questa uggiosa Londra e anche il mio amico Jacopo che mi consegnerà la mia sim giffgaff. Addio Tim, benvenuta Giffgaff! Nuovo gestore, nuove tariffe, nuovo numero. Sarà divertente! Testerò per voi questo gestore e vi farò sapere se può battersi contro i più noti colossi Vodafone o 3. 

Che dire, felice weekend a tutti. Take care!

giovedì 23 ottobre 2014

La Valigia sul letto... quella di un luuuuungo viaggio!

Felice giovedì a tutti. 
Siamo nel bel mezzo della settimana e ci sarebbero 101 cose da fare e io me la prendo comoda un po' per pigrizia, un po' perchè credo sempre che ci sia tempo e preferisco fare le cose con calma, che la fretta, come dice mia nonna, fa i figli ciechi. 
In teoria sono tutti in ansia e giubilo per lunedì, per questo traguardo che è la mia tesi, tutti tranne me, tranne a casa mia. Qui siamo tutti presi dalla mia partenza e si parla solo di clima, valigie, abitudini, ansie, paure.. Io ancora non preparo un discorso! Andrò di gomito, come mi hanno suggerito stamattina, che tanto, a scrivere le cose le ho scritte io, a parlare so parlare, ma che discorso vogliamo preparare? Minimo sforzo massimo rendimento. Per dirla tutta, ancora non so nemmeno cosa mettere questo fatidico 27 e nemmeno me ne importa. Mi preme più cosa mettere in valigia, nonostante la partenza sia prevista tra 9 giorni. Ma ci pensate? Tra soli 9 giorni io sarò un'au pair a tutti gli effetti!!! Casa nuova, città nuova, nuovi colori, odori, puzze e sapori. I bambini che mi aspettano, la famiglia che si unisce per presentasi, Londra che smetterà di piovere per me, la regina che già mi ha inviato un selfie per darmi il benvenuto, Birmingham in festa per accogliermi, il sindaco di West Bromwich che ha indetto una manifestazione.. 
Tutto meraviglioso. E quindi cosa mettere in valigia visto che 3 giorni fa qui c'erano 28 gradi e nella mia nuova città solamente 8?! Sono nel panico più totale. 1 perchè non so davvero come si affronti l'inverno visto che qui nel profondo sud esiste sempre e solo il sole, fa freddo due mesi l'anno (gennaio e febbraio), puoi andare in giro con le scarpe di tela, mai messa la lana addosso e mai vista la neve in 24 anni. Come si affronti e cosa sia l'inverno io proprio non lo so e  questa cosa mi emoziona, perchè sarà stupendo tutto! Solo che insomma questa storia della valigia diventa un po' uno stress. Non sai che mettere e vorresti portare tutto per poter essere pronta a freddo, gelo e pioggia, ma lo spazio quello è e quindi ho colto il suggerimento: sottovuoto. Così sto cercando queste buste che fanno i miracoli e ti riducono il volume fino al 75% in modo che metterò tutto e niente e sarò pronta a cipolla per qualsiasi atmosfera. Che poi, mica è facile preparare una valigia per 6 mesi!! E questo è il punto 2. Io e la mia famiglia ci siamo dette o meglio date un periodo di prova di ben 6 mesi in cui io capirò se questa è l'esperienza che fa per me e loro anche, se ci troveremo bene si deciderà se vivere un'esperienza più lunga e da 6 mesi si spera di passarne insieme 8 o anche 12. Quindi, insomma, un conto è andare in vacanza 10 giorni a Pescara con gli amici, un conto è preparare una valigia per restare via "almeno" sei mesi!! Sembra impossibile, ma ci riuscirò. Anche perchè, sia chiaro, non andrò a vivere in un paese di gente che scorrazza nuda e ha l'anello al naso, avrò negozi e stranegozi e mercatini e tanti posti carini colorati e forse pure profumati dove comprare ciò che manca. Quindi di base nella mia valigia ci saranno 2 o 3 giubbotti sottovuoto insieme a 3 o 4 felpe e qualche maglione. E poi scarpe, intimo, 2 sciarpe, spazzola,.. 
Ordinata come sono, non oso immaginare che cozzaglia di cose finiranno in valigia! Ma va fatta, quindi, di corsa, vado a dare una sistemata al mio armadio, chissà che non trovi qualcosa di decente, carino e magari femminile da mettere lunedì. 

Saluti a casa!

Lari

martedì 21 ottobre 2014

La Propaganda

Ed eccoci qui con la Apple che sforna aggiornamenti software ogni 5 giorni e con me che dopo due anni da iPhonista anonima ancora oggi ho scoperto che posso scaricare e installare l'aggiornamento direttamente dal pc con iTunes senza fare sempre tutto dall'iPhone che non non ha mai giga sufficienti. Sono proprio tecnologica io. 
Questa è la mia ultima settimana italiana, non so quante volte l'ho detto e quante altre lo ripeterò, ma credo chiunque al posto mio non avrebbe altro da dire. Vivi una serie di emozioni e sensazioni che scaricano e caricano adrenalina a non finire! Ho iniziato tanti progetti, ho tante idee, tanti obiettivi, sono piena zeppa di cose da dire, dare e fare! Dall'aver creato questo blog che mi lascia sfogare e che mi aiuta a non perdere la voglia di scrivere, dall'essermi lanciata su YouTube con il mio canale, dalla voglia di cambiare vita, dalla tesi che incombe fino ad arrivare a tutte le cose anche un po' tristi come il dover salutare tutti, dagli amici ai parenti alla mia dolce metà. Ma la vita è bella proprio perchè ricca di cambiamenti e io sto facendo la stessa fine della Apple, ogni 5 giorni mi aggiorno! Con oggi ho terminato tutto il gran lavoro per la tesi, ho mandato in stampa i lavori grafici ed entro giovedì mattina dovrei avere tutto pronto. Ho anche tirato fuori la sfigatissima presentazione in PowerPoint quindi non mi resta davvero che prepararmi un bel discorso da fare questo famoso lunedì. Ovviamente sono più in ansia per la valigia da chiudere che per questo discorso da preparare! A me ora come ora interessa più lanciarmi in questa mia nuova avventura da ragazza alla pari, poco conta come andranno le cose il 27! Anche perchè lo sanno tutti, persino i massi, io sono una gran secchiona, lunedì andrà bene tutto e come ci siamo già detti, che problemi può avere una che parte con 108 di media e non può ambire al plauso accademico o alla pubblicazione della tesi perchè l'ordinamento accademico non lo prevede? Posso presentarmi in tuta e treccia e parlare a tutti delle mie ricette glutenfree e lactosefree perchè non ho molto a cui ambire, sembra si giochi a carte scoperte. Eppure sono una che si agita, sotto sotto ci tengo a fare bella figura o almeno ci tengo che venga apprezzato il mio lavoro, il mio impegno e poi, lo sapete, mi stanno a cuore le cose che dico, scrivo e penso, quindi.. 
Quindi non mi resta che aggiornarmi sul discorso della settimana: la tesi.
La nostra eroina è riuscita a raggiungere il suo obiettivo, signore e signori, giovani e vecchi, lettori e lettrici, appassionati e non, la mia tesi è giunta tra le mani del signor Michele Placido! Perseverare e non mollare. Ebbene sì, ringrazierò per sempre l'angelo custode che mi ha aiutato nell'impresa, non basteranno mai le parole per dire grazie a chi ha mostrato entusiasmo e piacere e interesse al mio progetto fin dall'inizio, quindi preferisco non cadere in stupide parole. Fatto sta che la sottoscritta ha colpito e affondato. Il direttore artistico di questo tetro chiuso teatro ha tra le sue mani il mio pensiero, la mia tesi, la mia critica e la mia voglia di fare qualcosa. Spero che presti attenzione alle mie parole, che legga e non sfogli, che ascolti e non giudichi, che si attivi e faccia in modo che la mia città abbia il teatro che merita, perchè qui non ci sono solo gli ultrà che vanno allo stadio, non c'è solo il teppista di turno, Foggia non è solo criminalità, maleducazione e disinteresse, Foggia è fatta di cittadini che amano la cultura, che vanno al teatro e non allo stadio, che amano la propria vita, che lavorano, sognano e fanno sacrifici. 
Stile elezioni, chiudo il mio discorso, che è meglio!
Saluti a casa... Lari

domenica 19 ottobre 2014

Lari è su YouTube!

Buongiorno e buona domenica a tutti! Oggi sono davvero di ottimo umore. Strano. Veramente strano. Ormai vi ho abituato alle mie domeniche da coma, di quelle sottotono in cui lincerei al secondo il primo qualsiasi che mi rivolge la parola, ma oggi non è così. Sarà che mancano 13 giorni alla partenza, sarà che domenica prossima è l'ultimo prima della tesi, sarà che domenica prossima sarà la sola ed unica domenica di questo mese, saranno tante mille cento e oltre cose, ma io oggi sono davvero serena. Rilassata nonostante la fedelissima compagna Insonnia non mi abbandoni mai, riposata nonostante questa notte sia stata piena di mostri ed incubi, piena di forze ed energia nonostante l'improvviso caldo che questo ottobre non ci fa respirare e che mi abbatte, ma oggi è un giorno sì, una domenica di quelle che servono. Sto partendo in parallelo con un canale YouTube perchè mi piacerebbe essere d'aiuto a tutti coloro che come me sognano, che hanno voglia di fare, di partire, di vivere un'esperienza all'estero e che magari non sanno che esiste questo meraviglioso mondo degli au pair! Se non mi fossi ritrovata per sbaglio sul sito, oggi anche io starei progettando una fuga all'estero ad occhi aperti, lasciando solo che fossero i sogni a parlare ed invece... i sogni si avverano! Il mio caro dolce Walt Disney aveva proprio ragione! Sul canale parlerò di me, della mia esperienza, di come mi sono avvicinata a questo nuovo mondo, del mio essere diventata una ragazza alla pari e vi terrò aggiornati sempre su tutto. Una sorta di diario in cui parlo di me e delle mie giornate, emozioni ed esperienze. Non vedo l'ora di farvi vedere con i miei occhi la bella Inghilterra, le mie giornate fatte di fish and chips, le mie mattine con l'orange juice, i viaggi in metro, la pioggia, il bagno senza bidet, il selfie con la Regina, i pomeriggi nel parco, le mie risate, i balli che inventerò, ahhhhh quante cose ci aspettano! 
Il canale nasce con la voglia di far conoscere il mondo degli au pair, perchè io quando ho cercato di farmi un'idea concreta non ho trovato moltissimi video di ragazze italiane che hanno vissuto o vivono questa esperienza e mi è dispiaciuto perchè di ragazze francesi, russe, inglesi e chi più ne ha più ne metta ce ne sono a bizzeffe di canali, video, blog e altro e noi?? Perchè non abbiamo nessuno che ce ne parli? Esistono tantissime ragazze che come me hanno vissuto o stanno per vivere o vivono quest'esperienza e allora perchè tacere? Parliamone! Diffondiamo questa alternativa al trasferirsi all'estero. E così mi sono mobilitata per farlo e ho da qualche giorno il mio bel canale. Oggi pubblicherò un nuovo video, cercherò di curare sempre questo blog e di essere sempre presente. Questa settimana è l'ultima qui in Italia, lunedì prossimo mi laureo e poi parto. Mi aspettano i lavori di grafica, gli ultimi elaborati da stampare, il PowerPoint da preparare, il "discorso" da elaborare,.. Ma oggi mi aspettano le ragazze, le mie amiche di sempre! Grazie Vanny per aver organizzato un pranzo in mio onore questa domenica. Oggi ci aspetta un bel risotto zucchine e gamberetti. E cento brindisi a me, a noi, all'amicizia, alle partenze, ai saluti, alle risate e ai segreti. Buona domenica a tutti!

Visitate il mio canale, ci presentiamo finalmente!

giovedì 16 ottobre 2014

Preparate le valigie!

Poteva essere uno splendido giovedì e invece parte male, perchè esiste sempre un modo per rovinare qualcosa, ma io sono troppo positiva per lasciarmi influenzare dalle discussioni mattutine! Ci stai male un'oretta e deve passare per forza, perchè non si può tenere il muso per troppo tempo e non puoi dare troppo spazio alla tristezza, alla rabbia e a tutte quelle cose negative che ci iniettano tra patatine, merendine e wurstel! Perchè potete starne certi: noi siamo ciò che mangiamo. E se mangiamo di merda per quello ci mostreremo! Ma non facciamo polemiche su chi mangia cosa, che poi mi conosco, divento pesante con le mie storie che nessuno vuole sentire. Cantava qualcuno "la verità ti fa male, lo so" ed è proprio così. E stamattina non vogliamo far male a nessuno. Non oggi, non qui. 
Vi stavo aggiornando sulla mia partenza, sulla mia fuga, perchè infondo è un po' scappare, ciò che ci porta a lasciare un posto per un'altro è sempre un voler scappare. Dalla solita routine, da una situazione che non si sostiene più, da un ambiente che ci ferisce, da persone che non ci fanno stare bene, un mix di cose! Inutile dire il contrario. Quando si sta bene con se stessi e quindi con il resto del mondo, non si cambia tutto e non si va via, perchè stai bene, ecco. E la mia partenza era prevista da tempo, io sapevo che da qui sarei andata via e finalmente è arrivato il mio momento. Diciamo che non sono una che ha troppe pretese, nè sono il tipo di persona che crede servano i soldi per vivere, quindi ho più che altro realizzato un desiderio, volevo visitare l'Inghilterra e ho scelto quel paese come mia futura location, spinta da una mia passione per quel luogo, per quella lingua, non perchè voglio "fare i soldi ed essere felice" perchè i soldi creano solo problemi e perchè la felicità sta dentro di me, devo solo imparare a gestirla e a farla saltar fuori.
Così, scoperto il sito di cui vi ho parlato nel post precedente (siete riusciti a cliccare sul link? Sono stata brava, sono riuscita ad inserirlo sotto al vecchio post!) ho iniziato ad esplorarlo e senza davvero rendermene conto sono diventata un au pair. Non in senso letterale, io davvero non mi rendevo conto che ciò che scrivevo di me era la mia presentazione! In pratica una volta sul sito vi vengono poste delle domande, quello è il vostro profilo, è ciò che di voi leggeranno tutte le famiglie che cercano un au pair. E così ho scritto di me, il mio nome, la mia età, ho scelto il Regno Unito ed ho spiegato perchè proprio lì. Scegli anche se vuoi vivere la tua esperienza in un piccolo centro o in una grande città, se accetti di lavorare con bambini disabili, se accetti di vivere con famiglie monoparentali, se hai precedenti esperienze, se fumi, quali e quante lingue parli.. C'è tutto. Le famiglie a voi interessate potranno davvero sapere tutto di voi e stesso discorso voi, perchè esistono i profili di tutte le famiglie. Così è partita la mia ricerca, ho contattato 3 famiglie ed ho aspettato una loro risposta. Due famiglie le ho scelte solo per provare come funzionava la sezione contatti, perchè non mi era molto chiaro, ero inesperta. Poi mi sono fermata sul profilo di una famiglia che aveva le foto dei bambini e lì mi sono innamorata. Due gioielli. Io volevo quella famiglia. Così ho mandato, tramite sito, una mail alla famiglia, presentandomi e invitandoli a leggere il mio profilo e se interessati a contattarmi. E il karma era con me. Io sono piaciuta alla famiglia e da lì è iniziata davvero la mia avventura! Il sito funziona benissimo, è molto chiaro e molto serio, ecco perchè consiglio solo quello, io mi sono trovata benissimo. La politica del sito è quella della massima chiarezza e della massima tutela vostra e della vostra privacy. Nè voi nè le famiglie potrete mai accedere ai dati personali, persino le prime mail di contatto avverranno solo tramite sito e a meno che voi o la famiglia non vi scambiate i dati personali come la mail ufficiale, ad esempio, nessuna delle due parti potrò contattarvi in alcun modo se non tramite la sezione mail del sito stesso. Se siete interessati a questo "lavoro" se amate i bambini, se amate le lingue e avete voglia di concedervi del tempo immergendovi in una nuova cultura e in un nuovo paese, non perdete i prossimi post, vivrete con me la mia esperienza di ragazza alla pari in Europa! Preparate le valigie!